(Rinnovabili.it) – Gestire in maniera illecita i rifiuti vanifica l’opportunità di una crescita economica. Ad affermarlo è la Commissione europea che, a fronte di uno studio pubblicato oggi, ha illustrato i vantaggi derivanti da una corretta attuazione della legislazione unionale: un risparmio annuale di 72 milioni di euro, un incremento di 42 milioni di euro nei fatturati di chi gestisce e ricicla i rifiuti e la creazione di oltre 400.000 posti di lavoro entro il 2020.
Del rifiuto ancora oggi se ne sa molto poco e spesso si preferisce interrarlo in discarica piuttosto che valorizzarlo. Nei vari Stati membri, poi, la non corretta gestione dei rifiuti impone conseguenze spesso costose e di sicuro poco amiche dell’ambiente. “Se la legislazione vigente fosse attuata correttamente, – ha dichiarato il Commissario responsabile all’ambiente Janez Potočnik – potremmo evitare costose operazioni di pulizia, inquinamento e problemi di salute, senza dimenticare che i materiali riciclati costano meno delle materie prime vergini, oltre a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e la nostra dipendenza dalle importazioni”. Cosa fare dunque? Lo studio della Commissione arriva a 3 conclusioni: in primo luogo è necessario avere una conoscenza più approfondita dei rifiuti, disporre quindi di dati migliori e verificare sistematicamente la corretta applicazione della legislazione (operazioni rese più facili anche grazie al Data Centre on Waste, istituito recentemente dall’Eurostat); in secondo luogo, andrebbe migliorato il principio “chi inquina paga”, ricorrendo a strumenti economici che potrebbero costituire un fondo utile alla gestione dei rifiuti; infine, andrebbero incrementate le azioni di monitoraggio. Se si riutilizzano, riciclano e recuperano i rifiuti, puntando su alternative alla discarica e sviluppando mercati per i materiali secondari e riciclati, entro il 2020 i rifiuti arriveranno a essere gestiti come una risorsa, così come previsto nella tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse.