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HOLOANTAR indaga sui cambiamenti climatici in Antartide

HOLOANTAR(Rinnovabili.it) – Solo lo 0,4% della superficie dell’Antartide è priva di ghiaccio e presenta una biodiversità unica, adatta a sopravvivere in un ambiente estremamente duro. Nell’area sono inoltre presenti numerosi corpi lacustri, di estremo valore per ricostruire l’evoluzione ambientale del continente ghiacciato nel corso dei millenni passati e utili per comprendere in che modo la variabilità del clima ha portato a questi cambiamenti.

Per studiare i fenomeni che interessano l’area l’Università di Oviedo, con un team scientifico proveniente da Portogallo, Spagna, Brasile e Uruguay sta partecipando al progetto HOLOANTAR, che mira a valutare l’impatto dei cambiamenti climatici in Antartide studiando le aree ormai prive di ghiaccio. Il progetto, coordinato dal ricercatore Marc Oliva dell’Università di Lisbona, si concentra nella Penisola di Byers, nella parte occidentale di Livingston Island, una zona in cui ci sono circa 110 laghi che si sono formati in seguito al ritirarsi del ghiacciaio Rotch.

 

Ottenere una mappatura dettagliata dei bacini lacustri insieme allo studio geomorfologico rappresentano gli obiettivi del professor Ruiz Fernandez e della squadra di ricerca dell’Università i cui studi hanno permesso di concludere, per esempio, che il rapido ritiro del ghiacciaio Rotch negli ultimi decenni è stato causato dal riscaldamento del clima. 

Inoltre, i ricercatori hanno notato che oltre l’11% della superficie ormai priva di ghiaccio di Punta Elefante è stata soggetta a vari tipi di movimenti di massa, come frane, colate di fango e colate detritiche. Questi fenomeni sono tipici delle aree di recente decongelamento e diminuiscono progressivamente con il tempo fino a raggiungere valori normali per le zone non ghiacciate. Tutto questo sarebbe la conseguenza di quanto registrato nell’area: dalla seconda metà del secolo scorso nella penisola antartica si è verificata una tendenza al riscaldamento di 0,5°C, un valore superiore a quasi tutte le altre zone della Terra.

I primi risultati del progetto HOLOANTAR sono stati già resi noti e la prossima campagna è prevista per gennaio 2015, quando il team  si concentrerà sulla realizzazione di profili geoelettrici per la caratterizzazione del permafrost, sull’istallazione di pali per il rilevamento DGPS e per portare a termine indagini geologiche a largo della penisola.

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