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Hedegaard: “gli italiani inquinano come i cinesi”

(Rinnovabili.it) – Dopo la pubblicazione del rapporto di Greenpeace nel quale sono riuniti i maggiori inquinatori mondiali e le affermazioni relative al gap delle emissioni rilasciate ieri dall’Unep continuano le preoccupazioni e crescono le aspettative delle associazioni e dei governi per l’inizio della conferenza di Durban. Dal 28 novembre al 9 dicembre i grandi del Pianeta si troveranno in Sud Africa per ragionare sulle soluzioni salva-pianeta, minacciato dal cambiamento climatico e dalle sue conseguenze.

A preoccupare sono anche le dichiarazioni rilasciate da Connie Hedegaard, commissario Ue al Clima, che ha rivelato che dagli ultimi dati registrati l’anidride carbonica prodotta e rilasciata quidi in atmosfera da ogni italiano è pari a quella generata da un abitante della Repubblica popolare cinese, anche se è diverso il peso mondiale dei gas climalteranti provenienti dai due diversi paesi.

La Cina produce in media 6,8 tonnellate di gas serra procapite, quanto quelle prodotte da ciascun italiano” ha dichiarato la Hedegaard sottolineando  che la media cinese è nettamente inferiore a quella europea, che “raggiunge quota 8,1 tonnellate di CO2 pro capite generate ogni anno”. “La Cina però produce il 24% delle emissioni di CO2 globali, gli Usa il 18%, mentre l’intera Ue ne produce l’11%’‘ ha dichiarato il commissario durante l’assemblea preliminare svoltasi a Bruxelles in attesa del Vertice Onu, evento durante il quale è stata ribadita l’importanza di non pensare esclusivamente alla riduzione delle emissioni ma di cambiare radicalmente le politiche governative stilando una roadmap per ottenere a Durban un accordo vincolante al 2020.

Per un futuro più green, verso il quale l’Europa è in cammino con buoni risultati, sarebbe quindi necessario poter disporre di dati precisi affidabili ottenibili anche migliorando la trasparenza , il coordinamento e la trasmissione dei dati. ”Questa proposta aiuterà anche il controllo e la relazione sulle emissioni che provengono dall’uso del suolo, il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura, aviazione e trasporti marittimi, fra gli altri settori” ha concluso il commissario Ue.

 

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