(Rinnovabili.it) – Nel corso delle ultime due settimane le parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC) si sono trovate a Bonn, dal 14 al 25 maggio, per fare il punto di metà anno sulla situazione climatica. A sessione conclusa il Commissario per l’Azione Climatica Connie Hedegaard ha rilasciato la seguente dichiarazione: ”L’Unione europea è quasi l’unico giocatore a prendersi carico di un secondo periodo di impegno ai sensi del protocollo di Kyoto e quindi in un certo senso a mantenerlo in vita. Siccome crediamo che il cambiamento climatico debba essere affrontato in un quadro internazionale giuridicamente vincolante, noi siamo disposti a farlo, anche quando le altre grandi economie sono al momento solo disposte ad assumere impegni volontari”. Le affermazioni del Commissario hanno però sottolineato l’importanza strategica della collaborazione delle altre grandi economie e dei grandi inquinatori ricordando che gli impegni presi solo cinque mesi fa a Durban è importante vengano rispettati. “Durban era ed è un delicato pacchetto in equilibrio, nel quale tutti gli elementi devono procedere simultaneamente. Durban non è un menu dal quale scegliere.”
Sottolineando il comportamento di quanti a Bonn hanno presentato un programma che è di fatto una marcia indietro rispetto agli impegni presi, la Hedegaard ha voluto ricordare i numeri del rapporto recentemente pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia nel quale viene descritto un aumento preoccupante delle emissioni nel corso del 2011. “Allo stesso tempo, a Bonn, alcuni dei più grandi emettitori del mondo hanno sprecato troppe energie nel cercare di tornare indietro, piuttosto che per garantire il progresso. Questo non è solo irresponsabile. E’ insostenibile se i processi messi in moto dall’UNFCCC vorranno rimanere rilevanti”.
E’ un bene che un significativo gruppo, che comprende anche numerosi paesi in via di sviluppo, condivida il desiderio di proteggere il pianeta. Grazie al loro impegno, ha concluso il Commissario, alla fine i negoziati si sono sbloccati. “Ma è troppo poco, e si sta ritardando” ha commentato la Hedegaard concludendo “Data l’urgenza del problema, è inquietante notare che i negoziati sul clima si muovono ad un ritmo che non è chiaramente intenzionato a fornire i risultati necessari per arrivare a Doha (26 novembre-7 dicembre 2012). Questo non è chiaramente nell’interesse di nessuno”.