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Guterres: “Il climate change si muove più velocemente di noi”

Il segretario generale delle Nazioni Unite annuncia un nuovo vertice sul clima per il 2019. "Il destino è nelle nostre mani"

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L’appello di Antonio Guterres ai capi di Stato mondiali

(Rinnovabili.it) – Ci sono voluti quasi 30 anni di lavori dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e 20 di conferenze d’alto livello per poter vedere il primo trattato mondiale sul clima. L’attuale tira e molla degli USA, il mancato rispetto degli impegni presi e gli ultimi vertici sul tema non fanno, tuttavia, presagire la volontà di accelerare i futuri tempi d’azione. Eppure, ricorda oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il riscaldamento globale non sta aspettando il consesso mondiale. “Il climate change si muove più velocemente di noi”, ha affermato il numero uno dell’ONU, e se il mondo non cambierà rotta entro il 2020, potremmo non avere altre chance.

 

 

La paralisi mostrata dai capi di Stato e aggravata dalla decisione del presidente americano Donald Trump di abbandonare l’accordo di Parigi, allarma Guterres che non esita a dipingere una quadro generale piuttosto fosco. Il diplomatico ed ex premier del Portogallo, nel suo discorso dal Palazzo di Vetro, ha ricordato i numerosi impatti del climate change che stanno intensificando i propri effetti a livello mondiale. Dalle ondate di caldo agli incendi, dalle tempeste alle inondazioni sono sempre più frequenti gli eventi naturali che lasciano dietro di sé una scia di distruzione. Le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera sono al loro massimo livello degli ultimi tre milioni di anni, i coralli stanno morendo e gli oceani stanno diventando più acidi, mentre crescono i conflitti sulle risorse.

 

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“Mantenere il riscaldamento del nostro pianeta sotto i 2 gradi è essenziale per la prosperità globale, per il benessere delle persone e la sicurezza”, ha aggiunto Guterres. “Ecco perché nel settembre 2019 convocherò un vertice sul clima, per portare l’azione in cima all’agenda”. Le parole del capo ONU arrivano all’indomani dei tristi risultati del vertice di Bangkok, dove è emerso ancora una volta il ritardo nei finanziamenti climatici promessi dai paesi ricchi a quelli poveri. I delegati si incontreranno di nuovo nella COP 24 di Katowice, in Polonia, a dicembre di quest’anno, per cercare di mettere a punto il regolamento per il patto di Parigi, ma i presagi non sono buoni. Nel suo discorso, Guterres ha avvertito che “non possiamo permettere a Katowice di ricordarci Copenaghen”, riferendosi al clamoroso fallimento con cui si è chiusa la COP 15, tenutasi nella capitale danese nel 2009. “Stiamo andando verso il limite dell’abisso. Il nostro destino è nelle nostre mani”.

 

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