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La guerra chimica che sterminerà le barriere coralline

La guerra chimica che sterminerà le barriere coralline

La guerra chimica che sterminerà le barriere coralline

 

(Rinnovabili.it) – L’aumento delle emissioni di CO2 può creare un superkiller di coralli. Da tempo gli scienziati hanno accertato che la progressiva acidificazione degli oceani mette in serio pericolo il delicato sistema simbiotico che caratterizza le barriere coralline: oltre ai coralli, alghe e fauna ittica. Fino ad ora, però, il timore si era concentrato sulla resilienza dei coralli stessi, che vanno sotto stress a causa della combinazione di acqua più acida e aumento delle temperature, fino a morire. Un nuovo studio della Griffith University, pubblicato sulla rivista specializzata Nature, svela un altro e altrettanto grave pericolo: la competizione delle alghe.

Sarebbero proprio delle alghe “dopate” a minacciare le barriere coralline. In particolare, gli scienziati hanno condotto degli esperimenti mirati e sono arrivati alla conclusione che un aumento delle emissioni di CO2, e dunque un oceano maggiormente acidificato, portano alcune delle specie più comuni di alghe a prendere il sopravvento sui coralli. Le alghe infatti sono indotte a produrre una maggior quantità di alcune sostanze chimiche che sono estremamente dannose per i coralli. In alcuni casi, bastano poche settimane perché i coralli vengano uccisi.

 

Secondo gli autori della ricerca, in uno scenario business as usual, le emissioni di CO2 danneggeranno significativamente le barriere coralline entro il 2050 e le stermineranno definitivamente prima del 2100. Il processo ha portata globale, conclude lo studio, dal momento che le specie interessate da questa dinamica sono le più comuni: nessuna barriera può dirsi immune.

Un nuovo fattore di rischio, che si va a sommare a quelli come il fenomeno climatico El Nino che ha devastato la Grande Barriera Corallina tra il 2015 e il 2016, arrivando ad uccidere gran parte dei coralli e producendo un fenomeno di sbiancamento senza precedenti. E anche da questa prospettiva le previsioni non sono affatto rosee. Secondo una recente ricerca, tre quarti delle barriere coralline mondiali saranno esposte a un calore eccessivo entro il 2070, anche se le attuali promesse sulla riduzione delle emissioni da parte degli Stati fossero mantenute. Lo sbiancamento dei coralli, così, diventerà la norma e non più un fenomeno eccezionale.

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