Presentato quest’oggi il cortometraggio di Mimmo Calopresti che denuncia i danni che la multinazionale Enel provoca alla salute, all’economia e all’ambiente
(Rinnovabili.it) – “Il carbone è la strada più rapida e dolorosa per alterare definitivamente il clima e per avvelenare ulteriormente l’aria che respiriamo. Enel deve cambiare subito i suoi piani di ulteriore sviluppo della produzione da questa fonte”. Parole dure quelle di Greenpeace che oggi ha presentato “Uno al giorno”, il cortometraggio di Mimmo Calopresti, con Alessandro Haber, Paolo Briguglia, Pino Quartullo e Sandra Ceccarelli e con la colonna sonora dei Subsonica, girato per denunciare i danni che il carbone di Enel produce nel nostro Paese: un morto prematuro al giorno e quasi 2 miliardi (1,8) di euro all’anno per danni a salute, economia e ambiente. Sono anni ormai che l’associazione ambientalista accusa di essere responsabile dei tre quarti della produzione termoelettrica a carbone la “controllata a maggioranza relativa dal Governo italiano” (Enel), ora intenzionata a realizzare altre due nuove centrali a carbone, a Porto Tolle e Rossano Calabro. I colpi inferti non sono stati pochi; tra questi, anche una condanna alla rifusione delle spese processuali relative alla richiesta di censura da parte di Enel nei confronti della campagna di Greenpeace, rigettata dal Tribunale di Roma perché “il nucleo essenziale della notizia riportata da Greenpeace è conforme a verità” e commisurato all’evidenza dei dati scientifici prodotti.
«La sfida che ho abbracciato con Greenpeace – ha dichiarato il regista del corto – è proprio questa: raccontare agli italiani cosa sia realmente quel combustibile fossile, quali danni arrechi alla salute umana, al clima, alla nostra economia. Enel è una grande multinazionale, un’azienda cardine di questo Paese: ma il 41% della sua elettricità viene dal carbone. E vogliono pure costruire nuove centrali a carbone. Mi sembra una follia!».