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Greenpeace: continua l’allerta sui traffici di legno dell’Amazzonia

Greenpeace: continua l'allerta sui traffici di legno dell’Amazzonia

 

(Rinnovabili.it) – Continuano le “notti di terrore” per la foresta Amazzonica. Ad ottobre di quest’anno Greenpeace ha pubblicato il rapporto investigativo “Night Terror”, in cui rendeva noti i metodi che l’industria di legname del Pará utilizza per legalizzare il legno in realtà tagliato illegalmente; oggi l’associazione torna sulla scottante questione dopo aver intercettato nelle acque olandesi una nave con un carico proveniente dall’Amazzonia. Stamane, mentre si avvicinava al porto di Rotterdam, l’imbarcazione è stata affiancata dai gommoni degli attivisti che mostravano uno striscione con scritto “Crimine Forestale”. Il legname caricato a bordo e destinato alle aziende belghe Lemanhieu e Omniplex, è stato venduto all’impresa Leary dall’esportatore brasiliano Rainbow Trading, società che secondo il report sarebbe coinvolta nel taglio e commercio di legno illegale amazzonico.

 

“I documenti ufficiali che accompagnano questo legname non valgono la carta su cui sono scritti – denuncia Chiara Campione, responsabile della Campagna Foreste di Greenpeace Italia – Abbiamo più volte dimostrato come il sistema brasiliano di controllo dei permessi di taglio sia dominato da fenomeni di riciclaggio e falsificazione. Acquistare da aziende come Rainbow Trading è troppo rischioso e se delle aziende europee continuano a farlo vuol dire che non applicano una corretta “valutazione del rischio”, passaggio obbligatorio della dovuta diligenza a cui l’EUTR obbliga tutti gli operatori”.

 

Attraverso l’uso di dispositivi di localizzazione GPS e la sorveglianza notturna, l’associazione è infatti riuscita a smascherare il processo criminale che oggi è dietro al traffico di legname; un processo è semplice e allo stesso tempo ingegnoso: durante il giorno, i camion vuoti viaggiano nel cuore della foresta, vengono riempiti appena cala la notte, e quindi guidati fino alle aree di estrazione illegale alle segherie di Santarém, il centro dell’industria del legname in Amazzonia. Qui falsificano i documenti ufficiali per poi vendere il legno come prodotto lavorato in Europa, Cina, Giappone e Stati Uniti. Proprio in seguito alle denunce di Greenpeace, la segheria Odani, fornitore ricorrente di Rainbow Trading, è stata oggetto di un controllo delle autorità brasiliane e sanzionata con il sequestro di diverse partite di legname. “Negli ultimi mesi abbiamo dimostrato come legname esportato da aziende controverse sia arrivato anche in Italia. Oggi è la volta del Belgio ma domani il legno proveniente dalla distruzione dell’ultimo polmone del Pianeta potrebbe approdare in Italia, dove siamo ancora in attesa della firma del decreto che implementa l’EUTR.

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