Impegnate nella scalata del grattacielo, 6 attiviste stanno per appendere all'edificio un'istallazione simbolo dell'Artico per dire stop alle trivelle che stanno distruggendo l'Artico
(Rinnovabili.it) – Scalare il grattacielo più alto d’Europa per dire stop alle trivellazioni nell’Artico è quello che hanno fatto le sei donne, artiste e attiviste di Greenpeace, decise a perorare la causa ambientalista.
Lo Shard, costruito su disegno di Renzo Piano, è uno dei simboli di Londra, studiato per somigliare ad una lama di ghiaccio. Arrivate in cima le scalatrici provenienti da Polonia, Svezia, Olanda, Canada, Belgio e Gran Bretagna appenderanno un’opera d’arte incentrata sulle bellezze dell’Artico.
Dallo Shard si possono vedere i tre edifici della Shell, responsabile delle trivellazioni nella regione polare che non arresta i propri piani neanche dopo i tre milioni di firme registrate dalla petizione on line save the artic.
“Quando raggiungeremo la cima potremo vedere tutti e tre gli uffici londinesi della Shell e loro vedranno noi e la nostra installazione artistica a 310 metri d’altezza. Ci auguriamo che la smettano di ignorare le proteste in tutto il mondo e che ci pensino due volte prima di andare a trivellare l’Artico!” ha detto Victoria Henry, 32 anni, canadese, una delle sei climber.
Shell, che fino ad oggi ha investito oltre 5 miliardi di dollari nelle trivellazioni dell’Artico in estate ha dovuto abbandonare i progetti in Alaska a causa di una serie di incidenti. Nonostante questo però gli accordi con Gazprom puntano ad indagini e successive perforazioni in Russia, dove la regolamentazione non è assolutamente severa in materia.