(Rinnovabili.it) – Dopo 50 giorni di detenzione a Murmansk, in Russia, gli attivisti di Greenpeace lunedì sono stati trasferiti nel carcere di San Pietroburgo e l’accusa che pende sulle loro teste sarebbe stata nuovamente modificata: da pirati a vandali.
La petizione che Greenepeace ha pubblicato sul sito internet continua ad essere firmata da ogni parte del mondo e non si arresta neanche il contributo di politici e personaggi famosi che lanciano appelli per la liberazione degli #Artic30, attualmente detenuti da 57 giorni in un paese dove le condizioni delle carceri e le temperature invernali mettono quotidianamente a dura prova la resistenza.
Dopo l’appello del Governo olandese per la liberazione degli attivisti l’ultimo messaggio pare arrivi dall’ex cantante dei Beatles Paul McCartney che ha scritto al Presidente russo Putin sperando nella scarcerazione dei 30 attivisti che hanno manifestato contro le trivellazioni petrolifere e sono stati ingiustamente imprigionati. La lettera di McCartney oltre a fare il giro del mondo è stata pubblicata sul blog del cantante sperando così in una ancora più ampia diffusione. “Milioni di persone in decine di Paesi – scrive McCartney nella lettera a Vladimir Putin – le sarebbero grate per questo” ha specificato riferendosi alla liberazione degli attivisti nella speranza che possano tornare presto a casa, anche in vista del Natale.