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Greenpeace: basta segreti, in piazza il 7 maggio contro il TTIP

Manca nei testi del TTIP ogni riferimento all'accordo di Parigi. L'associazione: "Basta segreti, le persone vengono prima delle multinazionali"

Greenpeace basta segreti in piazza il 7 maggio contro il TTIP 2

 

(Rinnovabili.it) – Tutti in piazza sabato 7 maggio per fermare il TTIP, l’accordo sul commercio e gli investimenti che Stati Uniti e Unione europea negoziano in sostanziale segreto. È l’invito di Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, che arriva a poche ore dalla pubblicazione esclusiva – da parte di Greenpeace Olanda – di 248 pagine del TTIP, che mettono a confronto le posizioni europee e statunitensi su una varietà di settori. L’accordo, infatti, investe numerosi aspetti della vita economica e sociale di 800 milioni di persone sulle due sponde dell’Atlantico, con potenziali impatti sull’ambiente, la sicurezza alimentare, le piccole e medie imprese, i servizi pubblici e l’equilibrio democratico (per saperne di più leggi TTIP: esplode la contestazione in tutta Europa). In particolare, abbiamo chiesto a Giuseppe Onufrio quali siano gli impatti di questo accordo, secondo l’associazione, sull’ambiente e il clima.

«In nessuna delle parti del testo rilasciato da Greenpeace Olanda si fa mai riferimento agli obiettivi climatici oggetto del recente Accordo di Parigi. Al contrario: le clausole proposte impedirebbero, ad esempio, di regolamentare l’importazione di combustibili ad alte emissioni di CO2 come gli oli derivati dagli scisti bituminosi».

 

Come si sta organizzando la società civile per opporsi a questo negoziato?

Greenpeace basta segreti in piazza il 7 maggio contro il TTIP
Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace

La campagna Stop TTIP – che coinvolge centinaia di associazioni in tutta Europa – è riuscita lo scorso anno a raccogliere oltre tre milioni di firme in UE per una petizione di Iniziativa Europea, raggiungendo – simbolicamente – il quorum in tutti i Paesi Ue previsto per l’indizione di un referendum. Come Greenpeace in Italia abbiamo finora mandato una lettera ai parlamentari europei coinvolgendo 135 mila cittadini italiani e partecipato a due iniziative nazionali nel 2015. Sabato 7 maggio a Roma parteciperemo – e invitiamo tutti a unirsi – ad una manifestazione nazionale contro la firma del Trattato: non siamo contrari a trattati che regolino il commercio, ma a trattative segrete nelle quali si antepone il libero commercio alla tutela di ambiente, salute e diritti frutto di un processo democratico. Gli interessi delle persone vengono prima di quelli delle multinazionali.

 

Quali richieste muove Greenpeace al governo dopo questa fuga di notizie che ha fatto chiarezza su una trattativa segreta?

Anzitutto va ribadita una cosa: fino ad oggi persino i rappresentanti eletti al parlamento europeo avevano potuto vedere solo parte del testo, in stanze di sicurezza e alla vista di guardie e senza poterne discutere con nessuno. Oggi almeno ci può essere una maggiore trasparenza. La richiesta è sempre la stessa: non si può firmare un Trattato che mette a rischio normative basate su uno dei principi fondamentali dell’Unione europea.