(Rinnovabili.it) – L’universo del take away la aspettava da anni e la tazza per il caffè completamente riciclabile sta finalmente per arrivare nei locali del Regno Unito. A realizzare il bicchiere da asporto la Green Your Cup che spera in questo modo di riuscire a dire stop all’accumulo di oltre 2,5 miliardi di tazze da caffè gettate via ogni anno.
Realizzata in carta, la green cup potrebbe quindi ridurre il numero di tonnellate di scarti che finiscono in discarica producendo un volume di rifiuti calcolato in circa 25mila tonnellate.
La stragrande maggioranza delle tazze di caffè convenzionali sono realizzati il 95 per cento di cartone e il cinque per cento di plastica in polietilene, in quanto i regolamenti comunitari impediscono che le tazze da caffè vengano realizzate con carta riciclata. Per riciclare questi prodotti servono appositi stabilimenti in grado di garantire la separazione dello strato di polietilene dalla carta, e questo significa che molti impianti non accettano questo tipo di rifiuto ritenuto troppo difficoltoso e laborioso da trattare.
A tal proposito Martin Myerscough imprenditore britannico e ingegnere sostiene di aver superato il problema del polietilene trovando un’alternativa che permette di separare facilmente il rivestimento idrorepellente in fase di riciclaggio del prodotto lasciando a disposizione dell’impianto solo la carta riciclata, pronta per essere nuovamente trattata.
Myerscough sostiene quindi che la Green Your Cup, a differenza di tazze attuali, può essere gettata nei contenitori per il riciclaggio della carta e può essere riciclata e trasformata in giornali fino a sette volte.
“In questi tempi di risorse limitate e di diminuzione dello spazio in discarica, una tazza monouso che non può essere riciclato è una indulgenza che proprio non possiamo permetterci”, ha detto l’ingegnere in una dichiarazione.“Speriamo che la Green Your Cup diventerà un’abitudine nel settore del caffè, in modo che possiamo mettere fine a questa vergogna ambientale scioccante dell’accumulo dei rifiuti in discarica”.