La Goletta straordinaria al seguito della Costa Concordia ribadisce il no di Legambiente alle grandi navi, pericolose per i mari e per le coste
(Rinnovabili.it) – Mentre la Costa Concordia sta compiendo con successo il suo terzo giorno di navigazione verso il porto di Genova, la Goletta Verde Straordinaria di Legambiente la segue attenta.
La giornata è stata l’occasione per sottolineare quanto il Mediterraneo sia in balia del traffico delle grandi navi, pericolose per gli equilibri ambientali del nostro mare.
“Il Mediterraneo costantemente aggredito dalle grandi navi. Il turismo da crociera saccheggia risorse ambientali e restituisce poco o nulla ai territori, in particolare a quelli interessati dagli attracchi. Via le grandi navi da Venezia” è l’appello lanciato dall’associazione ambientalista che oggi fa tappa a Porto Venere, nelle Cinque terre, dove si registra un incremento dell’attività crocieristica.
I passeggeri che transitano nei porti italiani ogni anno ha superato gli 11 milioni 2011 per poi calare a seguito del naufragio della Costa Concordia, con un leggero aumento nell’anno seguente.
Fa sapere Legambiente “Lo scorso anno i porti di Venezia, Trieste, Savona e Genova sono stati i quattro porti italiani che hanno registrato più imbarchi e sbarchi rispetto ai transiti. Con oltre 1,5 milioni di crocieristi movimentati Venezia si conferma anche in termini assoluti il porto con il maggior numero di imbarchi e sbarchi seguito da Civitavecchia e Savona, rispettivamente con 990mila e 670mila” con un impatto ambientale e in termini di traffico davvero pericoloso.
E’ per tutte queste ragioni che con la Goletta Legambiente ha voluto ricordare il no dell’Associazione ambientalista alle grandi navi nelle aree di pregio naturalistico come l’Arcipelago Toscano, il Santuario dei Cetacei e la laguna di Venezia. “Quello crocieristico – dichiara Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente – è un turismo che ha conosciuto una vera e propria escalation grazie a un’esternalizzazione dei costi ambientali e ad un’assenza di regole che ha favorito un “attracco selvaggio”. Il naufragio della Concordia impone un ripensamento di un settore che saccheggia risorse ambientali e restituisce poco o nulla ai territori, in particolare a quelli interessati dagli attracchi. È necessario allontanare subito le grandi navi dal centro di Venezia e riorganizzare il sistema delle escursioni a terra per evitare che migliaia di persone insistano su territori delicati mettendone a rischio l’integrità”.