La società inglese BP aveva abbandonato le trivellazioni di petrolio nella Grande Baia Australiana nel 2016
(Rinnovabili.it) – Nuovi permessi per le trivellazioni di petrolio e gas: il governo australiano ha rilasciato nuovi permessi per destinare vaste aree della Grande Baia Australiana all’esplorazione offshore di petrolio e gas che, secondo i gruppi ambientalisti, sarebbe dovuta rimanere off limits dopo essere stata esclusa dalle zone adatte alla trivellazione da parte di BP. La società britannica del settore energetico nel 2016 aveva infatti abbandonato i suoi piani per l’esplorazione della Grande Baia Australiana, il grande golfo situato lungo la costa meridionale del continente. I suoi due permessi sono stati venduti alla multinazionale norvegese Statoil.
Il ministro australiano per le Risorse federali, Matt Canavan, ha dichiarato che il rilascio delle superfici per l’esplorazione fa parte dell’impegno del governo per soddisfare i futuri bisogni energetici dell’Australia. “Il governo australiano è impegnato nello sviluppo sicuro e responsabile delle risorse di petrolio e gas”, ha affermato Canavan. “L’esplorazione offshore di petrolio e gas è vitale per soddisfare i futuri bisogni energetici degli australiani”, ha detto il ministro.
La decisione del governo è arrivata martedì scorso: sono state coinvolte 21 nuove superfici che verranno messe all’asta e che saranno contese tra le compagnie petrolifere in sei bacini al largo dell’Australia occidentale, dell’Australia meridionale, del Victoria e delle isole Ashmore e Cartier. L’annuncio è arrivato mentre i manifestanti si sono riuniti in occasione della conferenza annuale dell’Australian Petroleum Production & Exploration Association ad Adelaide, per opporsi alle nuove perforazioni di petrolio e gas nella baia. La Wilderness Society ha detto che il governo “agisce follemente nel tentativo di spingere l’esplorazione del petrolio e del gas nel Great Australian Bight”. Secondo il direttore del South Australia, Peter Owen, “le acque incontaminate e insidiose del Great Australian Bight sono un luogo del tutto inadeguato per rischiose trivellazioni petrolifere in alto mare, specialmente quando ci muoviamo nella direzione di catastrofici cambiamenti climatici”. Mentre Nathaniel Pelle, attivista senior di Greenpeace Australia Pacific ha dichiarato: “Se Statoil persiste, affronterà una battaglia da parte di tutte le parti interessate, così come qualsiasi compagnia che abbia scelto di fare offerte su una nuova superficie nella Great Australian Bight”.