È un quadro più che positivo quello emerso dall’esito del monitoraggio scientifico effettuato nelle acque della Sardegna e che premia gli sforzi messi in campo negli ultimi anni sul fronte della depurazione. Soltanto tre punti sui ventinove analizzati in tutta l’isola hanno rilevato una carica batterica oltre quella consentita dalla legge, due dei quali però giudicati “fortemente inquinati”. Si tratta del campionamento eseguito a Valledoria (alla foce del rio Cuggiani, in località San Pietro a mare) e alla foce del fiume Silis a Sorso. Inquinato, invece, il prelievo effettuato a Tresnuraghes allo sbocco del canale sulla spiaggia di Poro Alabe. Un segnale da non sottovalutare e che deve impegnare le amministrazioni locali a tenere sotto controllo i punti critici ancora presenti. È la stessa Unione Europea che ci chiede di fare presto: la nuova procedura di infrazione per l’insufficiente trattamento dei reflui urbani contro l’Italia coinvolge anche 64 agglomerati urbani sardi. In tema di mare, anche quest’anno la Sardegna si conferma al top anche nella Guida Blu di Legambiente e Touring club, dove svetta ancora sul podio il comune di Posada, premiato proprio questa mattina con la consegna delle “5 vele”, un riconoscimento assegnato anche ad altri tre comuni sardi: Bosa, Baunei e Domus De Maria. Addirittura imbattibile la regione nella classifica dei comprensori turistici con ben cinque distretti nella top ten: al primo posto il Golfo di Orosei, Ogliastra e Baronia.
È questa la fotografia scattata dalla celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che in questi giorni ha fatto tappa in Sardegna, oltre che per verificare lo stato di salute del mare, anche per ribadire l’importanza di accrescere la rete di aree marine protette, del rafforzamento della salvaguardia degli ecosistemi costieri e della necessità di avviare al più presto una riduzione delle servitù militari con la contestuale bonifica delle zone interessate. L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica della Goletta Verde è stata presentata questa mattina, in conferenza stampa a Cagliari da Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde e Marta Battaglia, direzione Legambiente Sardegna. Nel corso dell’incontro è stata consegnata al sindaco di Posada, Roberto Tola, la bandiera con le “5 vele”, simbolo d’eccellenza della Guida Blu.
“Così come capita da anni, il nostro monitoraggio in Sardegna ci consegna una fotografia quasi perfetta, a testimonianza che la regione gode complessivamente di un adeguato sistema di depurazione – dichiara Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde – Questo non significa che sia tutto perfetto e che quindi ci si può fermare, come dimostra il caso del sequestro del depuratore de La Maddalena. Occorre risolvere le criticità che abbiamo individuato e capire al più presto le cause del carico batterico rilevato. Tra l’altro, proprio alla vigilia della stagione balneare, anche l’Unione Europea ha nuovamente avviato una procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane, dopo già due condanne a carico del nostro Paese. La procedura coinvolge anche 64 agglomerati urbani sardi, per i quali secondo l’Ue non è stato dimostrato che tutto il carico generato riceve un adeguato trattamento secondario. Questa Regione ha già fatto più volte da apripista in Italia sul tema della depurazione e della difesa del proprio paesaggio, proprio per questo confidiamo che si prosegua su questa strada e si possa far sempre meglio. Le magnifiche coste dell’isola fanno gola a molti ed è bene mantenere alta la guardia”.
L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è proprio quello di individuare i punti critici di una regione, analizzando il carico batterico che arriva in mare. Legambiente, è bene ribadirlo effettua un’istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali e non assegna patenti di balneabilità. È evidente, però, che i punti critici evidenziati dai monitoraggi – che nel caso della foce del Rio Cuggiani si è ripetuto anche lo scorso anno – meritano un approfondimento da parte degli enti competenti.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente nei giorni 27, 28, 30 giugno e 1 luglio. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.
Come detto sono soltanto tre punti sui ventinove i punti che hanno presentato una carica batterica oltre quella consentita dalla legge: alla foce del rio Cuggiani, in località San Pietro a mare e alla foce del fiume Silis a Sorso, giudicati fortemente inquinati; a Tresnuraghes allo sbocco del canale sulla spiaggia di Poro Alabe che è stato giudicato inquinato. Per il caso di Sorso è da tenere in considerazione l’alluvione che nei giorni prima del campionamento ha investito la zona e potrebbe avere influito sui risultati delle analisi. Tutti gli altri campionamenti non hanno evidenziato alcuna anomalia e la carica batterica si è mantenuta sempre al di sotto dei limiti consentiti dalla legge.
Sei, in totale, i punti analizzati in provincia di Cagliari, tre dei quali nel capoluogo (al Poetto di fronte ospedale marino, alla spiaggia Calamosca e allo sbocco canale stagno di Cagliari in località Giorgino). Gli altri punti monitorati sono stati quelli nei comuni di Pula (sia alla spiaggia nei pressi della foce che alla foce del Rio Pula) e Villaputzu (spiaggia nei pressi della foce del fiume Flumendosa, in località Porto Corallo). Entro i limiti di legge anche i tre campionamenti in provincia dell’Ogliastra: a Lotzorai (alla spiaggia nei pressi della foce del Rio Girasole in località Iscrixedda) a Tortolì (spiaggia nei pressi della foce del Rio Foddeddu) e a Tertenia (spiaggia di Serralla). Tre i punti analizzati anche in provincia di Oristano. Tranne quello a Tresnuraghes già citato, sono risultati nella norma le acque prelevate nel capoluogo (Foce Tirso a Torre Grande e Marina di Torre Grande, allo sbocco del canale stagni di Cabras). Sette i punti in provincia di Olbia-Tempio, anche qui tutti nella norma: a San Teodoro (spiaggia Isuledda a Puntaldia, spiaggia fronte sbocco canale a Cala D’Ambra e alla spiaggia La Cinta di Puntaldia); a Olbia (spiaggia nei pressi della foce Pittulongu e alla foce del Rio Bados) e a Trinità D’Agultu (in località Costa Paradiso, alla spiaggia e alla foce del fiume Li Cossi). Dei sei punti monitorati in provincia di Sassari, oltre i due fortemente inquinati di Valledoria e Sorso, gli quattro sono risultati nella norma: sempre a Valledoria (foce fiume Coghinas, località San Pietro a Mare); a Sassari (spiaggia di Platamona, fronte stabilimento diroccato); ad Alghero (sbocco porto canale a Ferilia e alla spiaggia di Maria Pia). Infine, entro i limiti di legge i prelievi effettuati a Bosa, in provincia di Oristano (alla foce del fiume Temo e alla spiaggia di Bosa marina).
La necessità di non abbassare la guardia sul fronte della depurazione è confermata in queste ore anche dal sequestro disposto dalla magistratura del depuratore de La Maddalena inquinamento ambientale. Secondo gli organi inquirenti il depuratore sarebbe bloccato da circa un anno e in questo periodo avrebbe scaricato i reflui direttamente nelle acque del porto di La Maddalena, tra l’altro area di particolare pregio, con grave pericolo per la salute pubblica. Ci auguriamo che si faccia presto chiarezza su questa vicenda e si proceda, oltre ad accertare eventuali responsabilità, a ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto.
La tappa di Goletta Verde in Sardegna è stata anche l’occasione per ribadire la necessità di proseguire nella tutela delle coste della regione che si avvale già di un piano paesaggistico tra i più avanzati in Italia. Di esempi virtuosi ve ne sono tanti, a partire proprio dai comuni premiati da Legambiente e Touring club nell’annuale “Guida blu – Il mare più bello” con le “5 vele” e che vede da anni primeggiare la Sardegna. Posada (Nu) si piazza al terzo posto in Italia, sul podio della classifica delle località peninsulari e delle isole maggiori. “5 vele” sventolano però anche a Baunei, a Bosa e a Domus de Maria, new entry del 2014. La Sardegna è addirittura imbattibile nella classifica dei comprensori turistici con ben 5 distretti nella top ten. Al primo posto c’è il Golfo di Orosei, Ogliastra e Baronia e a seguire Sinis e Arburese; Golfo degli angeli; Sulcis Iglesiente e Costa Nord Occidentale e Parco dell’Asinara. Questa mattina Legambiente ha consegnato questa mattina l’ambito vessillo delle “5 vele” al sindaco di Posada, mentre ieri era stato consegnato al primo cittadino di Domus de Maria.
“La riconferma delle tante “5 vele” che sventolano in questa regione sono la dimostrazione che le battaglie avviate negli anni passati ormai hanno portato i frutti sperati – dice Marta Battaglia, del direttivo di Legambiente Sardegna. Un risultato che però non deve assolutamente far abbassare la guardia. Gli splendidi panorami di quest’isola, il suo mare cristallino e i tanti esempi di buone pratiche nel campo della sostenibilità ambientale rischiano sempre di subire gli attacchi di speculazioni e cemento. È quindi fondamentale mantenere alta l’attenzione e convogliare le esperienze raccolte e dare inizio ad una nuova fase che possa fungere da volano per l’economia turistica oltre che per la protezione della biodiversità. Durante la tappa di Goletta Verde in Sardegna abbiamo chiesto proprio questo: la necessità di estendere sempre più le aree marine protette, difendere, correggere e rafforzare ulteriormente le misure di tutele del Piano Paesaggistico Regionale del 2006 che è ancora un esempio a livello nazionale. Lo abbiamo chiesto alla Regione proprio durante la sosta di Goletta Verde a Cagliari e le dichiarazioni dell’assessore Regionale all’Urbanistica Cristiano Erriu di ieri circa l’impegno a rafforzare ancora di più il Piano Paesaggistico regionale ci rassicurano. Speriamo che la politica riparta anche dagli insegnamenti che ancora dobbiamo trarre in tema di difesa del territorio, anche alla luce delle ultime alluvioni che hanno messo in ginocchio diversi centri dell’isola”.