(Rinnovabili.it) – Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente, è in questi giorni in Puglia, dove continua a portare avanti il fronte “no alle trivelle”, che nei giorni scorsi ha visto l’adesione anche di tutti i sindaci del Gargano. Le coste pugliesi, infatti, non sono esenti da questo assalto che riguarda, in totale, oltre 122mila chilometri quadrati tra Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia. Stiamo parlando di una superficie pari all’estensione di tutta Inghilterra, che ora, grazie agli 11 recenti decreti per il nulla osta ambientale, potrà essere sottoposta ad attività di prospezione e ricerca attraverso indagini sismiche.
“Nuove attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi comporterebbero un impatto devastante non solo per l’ecosistema marino ma anche per le attività che oggi costituiscono una preziosa risorsa economica per la Puglia, come la pesca e il turismo – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. Tutto per una politica energetica miope ed anacronistica a solo vantaggio delle compagnie private, visto che le quantità di idrocarburi in gioco sono risibili a fronte dei grandi i rischi e dei possibili danni che ricadrebbero sulla collettività. Occorre lanciare una vera e propria vertenza ambientale dell’Adriatico che coinvolga anche gli altri Paesi costieri per valutare l’impatto cumulativo delle attività di prospezione e ricerca e estrazione di idrocarburi”.
La ricerca di idrocarburi oggi vede, invece, attivi 2 permessi già rilasciati di fronte alla Puglia di estensione pari a 1.469 kmq e delle 20 istanze di permesso di ricerca, nove riguardano direttamente le coste pugliesi a largo di Bari, per un totale di 6.161 kmq. Proprio per questo Goletta Verde ha rilanciato la petizione (che in una sola settimana ha già superato 25mila adesioni) indirizzata al Governo e alla maggioranza che lo sostiene (online su https://www.change.org/stopoilairgun). L’imbarcazione che da ieri sera è ormeggiata al porto di Otranto ha colto anche l’occasione per chiedere di far ripartire al più presto l’iter istitutivo dell’ l’Area marina protetta della Penisola Salentina, in modo da completare il sistema di aree protette della Puglia.
“Rimettere in moto l’iter per l’istituzione dell’AMP è non solo possibile, ma di importanza strategica se si vuole dare ancora di più un segnale di attenzione alla tutela delle splendide risorse naturali di questa terra – dichiara Maurizio Manna – Le aree marine protette rappresentano una delle maggiori difese della nostra costa e del nostro mare di fronte al rischio devastante rappresentato dall’assalto delle compagnie petrolifere che minacciano concretamente di annientare la qualità ambientale e le prospettive turistiche ed economiche di una regione. Vorremmo finalmente estendere anche a mare questo livello di protezione cosicché la Puglia possa coronare il sistema delle aree marine protette che le leggi nel corso degli anni hanno individuato. Per i suoi 800 km di costa la Puglia merita una quarta area marina protetta in un’area particolarmente importante qual è quella che affaccia sul canale d’Otranto e ad appena 80 km dalla neo costituita di Karaburun-Sazan”.