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Goletta Verde in Puglia: criticità alle foci di fiumi

 

goletta verde in Puglia

 

(Rinnovabili.it) – Migliora la situazione sul fronte della depurazione, diminuiscono i superamenti rilevati dall’Arpa, ma gli scarichi anomali continuano a creare problemi. Si potrebbe riassumere la situazione emersa  dai 30 campionamenti di Goletta Verde in Puglia. L’imbarcazione ecologista di Legambiente è infatti arrivata a Bari dove questa mattina ha presentato l’esito del monitoraggio effettuato. Ad oggi sono in servizio degli agglomerati pugliesi 187 depuratori, su cui – nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, continuano ad insistere problemi di funzionamento e criticità.

 

Inoltre, la scarsa disponibilità idrica superficiale naturale condiziona fortemente la tipologia dei recapiti finali nella regione. Questo comporta che solo il 4% dei recapiti finali dei depuratori è costituito da corpi idrici superficiali significativi, il 76% è costituito da lame e corsi d’acqua minori o dal suolo (attraverso trincee drenanti), il 16% recapita a mare. “Dai monitoraggi della Goletta Verde – afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – risulta migliore la qualità delle acque in Puglia anche se permangono le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Migliora la situazione anche sul fronte della depurazione: diminuiscono sia gli impianti che scaricano nel sottosuolo che quelli su cui Arpa ha riscontrato superamenti dei limiti tabellari”.

 

Tarantini spiega come siano state avviate le procedure per il potenziamento dei depuratori nonostante su molti di loro si debba ancora attendere l’avvio dei lavori. Continuano, però, purtroppo ad esserci scarichi anomali che inficiano il processo depurativo degli impianti: nove dei campionamenti presentano ancora livelli di contaminazione molto elevati e per otto di questi il giudizio è addirittura di “fortemente inquinato” per l’elevata carica batterica riscontrata. “Rimangono le criticità per ciò che riguarda la realizzazione dei recapiti finali, in una regione come la nostra, caratterizzata da una scarsa presenza di corsi d’acqua dove spesso vengono a crearsi situazioni altamente conflittuali sia per l’altissimo valore paesaggistico delle aree costiere che per il grande indotto turistico balneare. A tal proposito invitiamo i sindaci ad abbandonare ogni campanilismo affinché si chiuda il ciclo della depurazione con la realizzazione dei recapiti finali. Chiediamo al neogovernatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata”.

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