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Stop all’ecomostro in riva al mare di Montauro

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Stop alla costruzione dell’albergo di Montauro, l’ecomostro a tre piani che si sta tentando di costruire in località Botterio-La Pergola, quasi in riva al mare. Blitz questo pomeriggio nel comune della costa jonica dell’equipaggio di Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente che da ventotto anni si batte contro i “pirati del mare” e che in questi giorni ha fatto tappa nell’area jonica della Calabria.

 

Un’azione dimostrativa da parte di Legambiente che ha voluto così testimoniare la propria contrarietà al progetto avanzato per la costruzione di una inutile struttura ricettiva di tre piani a circa trenta metri dal mare e al momento sospesa in attesa della decisione del Tar che dovrà pronunciarsi sulla legittimità delle concessioni rilasciate dal Comune.

 

“A volte ritornano. Dopo la bella notizia la vittoria epocale per la Calabria quella relativa alla chiesa di San Martino a Stalettì, pezzo pregiato di una serie di resti archeologici di grande rilevanza, liberata dall’ecomostro che rende merito alle tante battaglie degli ambientalisti. Un simbolo di riscatto per la Calabria. Una notizia che ipotizzava una ritrovata sensibilità ambientalista in un’area altamente martoriata dalla speculazione edilizia selvaggia si è infranta violentemente . Il progetto di realizzare una struttura ricettiva di tre piani  e quindi di continuare  a distruggere una delle zone più suggestive della costa jonica catanzarese – dichiara Andrea Dominjanni, vicepresidente Legambiente Calabria – ad appena trenta metri e dal mare e quaranta dal torrente riporta a scenari antichi quelli che negli anni ’80 hanno permesso e realizzato l’invasione del cemento. Uno scempio alla bellezza di questa costa che non può essere più consentito. Per questo Goletta Verde ha voluto riaccendere i riflettori su quello che sta accadendo, per mantenere alta l’attenzione in attesa che in Tar si pronunci nel merito di questa vicenda. Al di là della decisione del tribunale amministrativo è necessario che si proceda a mettere in “sicurezza” l’enorme patrimonio costiero di questa zona. E così come abbiamo già fatto in altre regioni, per arrestare l’avanzata del cemento selvaggio, chiediamo alla Regione di istituire il divieto di edificabilità ad almeno un chilometro dalla linea del mare”.

 

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