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Goletta Verde 2014 preoccupata per le acque del litorale laziale

Goletta Verde 2014 ha pubblicato i dati sull'inquinamento delle acque laziali evidenziando come dallo scorso anno le condizioni non siano affatto cambiate

goletta verde 2014(Rinnovabili.it) – Continuano i campionamenti delle acque costiere effettuati da Goletta Verde. Su 24 analisi effettuate nel Lazio sono ben 18 le aree ad aver fatto registrare cariche batteriche fuori dalla norma soprattutto lungo il litorale romano.

 

“Gli appelli dello scorso anno non sono bastati, quest’anno c’è però la possibilità di intervenire prima di compromettere del tutto la stagione balneare e salvare i nostri corsi d’acquaServe lo sforzo congiunto di Regione, comuni e enti preposti, subito investimenti regionali sul Piano di Tutela delle Acque e istituzione del Parco del Tevere. Purtroppo ancora una volta rischiamo di pagare multe salatissime invece di investire questi soldi sull’adeguamento dei depuratori” ha dichiarato Legambiente.

 

Scarichi non depurati hanno fatto registrare livelli preoccupanti di escherichia coli e enterococchi intestinali che in 13 dei 18 siti incriminati hanno fatto ottenere il giudizio di sito fortemente inquinato.

Presentati stamattina presso la sede di Legambiente Lazio da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente e Roberto Scacchi, direttore Legambiente Lazio e alla presenza di Antonio Mastrostefano, direttore della Comunicazione del Coou i dati fanno capire che in un anno non è stato fatto nulla per ripristinare le condizioni di salute delle acque laziali e in particolare di quelle romane, dati che preoccupano visto l’affollamento delle aree balneabili laziali durante la stagione estiva.

A rafforzare l’impegno di Goletta Verde anche le segnalazioni inviate dai cittadini al servizio SOS Goletta, preoccupati per le condizioni di alcuni tratti di mare o per le foci.

 

“Non si tratta più soltanto di danneggiare ambiente e salute, perché oltre il danno rischiamo di subire per l’ennesima volta la beffa di pagare multe salatissime all’Unione Europea che graveranno su tutti i cittadini. Soldi che potrebbero essere, invece, investiti sull’adeguamento dei depuratori – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. Il nostro Paese, dove gli scarichi del 22% della popolazione non vengono adeguatamente trattati, vive un vero deficit depurativo e il Lazio rispecchia in pieno questa emergenza. Non possiamo proseguire in questo modo uccidendo i nostri corsi d’acqua e il nostro mare. Non va meglio neanche sul fronte dell’informazione ai cittadini. La vigente direttiva sulle acque di balneazione impone, infatti, ai Comuni di divulgare l’informazione sulla qualità dei singoli tratti di mare, secondo la media degli ultimi quattro anni di prelievi (qualità scarsa, sufficiente, buona, eccellente). Eppure in nessuno dei punti campionati, né nelle immediate prossimità, i nostri tecnici hanno trovato traccia della cartellonistica informativa. Regione e Comuni, sia costieri che dell’entroterra, si attivino per colmare finalmente questo gap, perché investire sulla tutela dell’ambiente è condizione indispensabile alla stessa economia della regione”.