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Goldman Environmental Prize: i vincitori 2016

Goldman Environmental Prize 1

 

(Rinnovabili.it) – Contadini, avvocati, reporter, attivisti. È un mix esplosivo quello dei 6 vincitori del Nobel dell’ecologia, il Goldman Environmental Prize. Ieri, i campioni dell’ambiente hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento a San Francisco, istituito nel 1989 dall’imprenditore e filantropo Richard Goldman.

L’onorificenza acquisisce un ulteriore significato nell’anno dell’assassinio di Berta Càceres, attivista per i diritti dei popoli indigeni trucidata dai sicari delle multinazionali in combutta con il governo dell’Honduras. Anche Berta era stata insignita del Goldman Environmental Prize.

I vincitori di quest’anno hanno curricula diversi e si spendono per disparate battaglie. Ecco chi sono:

 

Destiny Watford, Stati Uniti: A Baltimora, in una comunità vessata dai progetti impattanti dell’industria pesante, Destiny ha guidato la rivolta dei residenti contro il piano di costruzione dell’inceneritore più grande della nazione, a poco più di un chilometro dalla sua scuola superiore.

 

Zuzana Čaputová, Slovacchia : di professione avvocato e madre di due figli, Zuzana ha guidato con successo la campagna per chiudere una discarica di rifiuti tossici che avvelenava la terra, l’aria e l’acqua nella sua comunità, creando un precedente per la partecipazione pubblica nella Slovacchia post-comunista.

 

Leng Ahi, Cambogia: in uno dei paesi più pericolosi al mondo per gli attivisti ambientali, Leng ha lavorato sotto copertura per documentare la deforestazione illegale e ha esposto la corruzione che priva le comunità rurali della loro terra, obbligando il governo a cancellare le grandi svendite di terreni alle multinazionali.

 

Goldman Environmental Prize 2Luis Jorge Rivera Herrera, Portorico: ha contribuito al successo di una campagna volta a creare una riserva naturale nel Corridoio ecologico del nord-est del Paese, un importante luogo di nidificazione per la tartaruga liuto, specie a rischio estinzione, nonché a proteggere il patrimonio naturale dell’isola dallo sviluppo indiscriminato.

 

Máxima Acuña, Perù: contadina analfabeta degli altipiani del nord, Maxima ha difeso la sua terra dal rischio di sventramento ad opera di una miniera di oro e rame portata avanti da Newmont e Buenaventura Mining.

 

Edward Loure, Tanzania: ha guidato un’organizzazione ambientalista che ha aperto la strada ad un approccio per la concessione delle terre alle comunità indigene invece che agli individui, garantendo la tutela ambientale di oltre 80 mila ettari di terra.

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