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Il global warming minaccia i patrimoni Unesco

global warming(Rinnovabili.it) – Che fine faranno la Statua della Libertà, la Torre di Londra e la Opera House di Sidney una volta che lo scioglimento dei ghiacciai avrà fatto innalzare il livello dei mari? Se lo sono chiesto i ricercatori dell’Università di Innsbruck, in Austria, dichiarando che nel caso in cui non si riuscisse a fermare il global warming potremmo veder scomparire un quinto dei siti oggi dichiarati patrimonio Unesco, ovvero circa 720 luoghi e monumenti di importanza planetaria.

Basterà un aumento di soli 3° C per vedere il panorama globale completamente modificato in maniera irreversibile, avvisano i ricercatori.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, ha preso in analisi i siti patrimonio dell’umanità valutando i danni dell’innalzamento globale del livello dei mari determinato dal global warming e dichiarando che i problemi si verificheranno molto prima rispetto ai 2000 anni generalmente ipotizzati. “E’ relativamente sicuro dire che vedremo i primi effetti in questi siti nel 21° secolo,” l’autore, il Prof. Ben Marzeion dell’Università di Innsbruck in Austria, ha dichiarato. “In genere quando si parla di cambiamento climatico si indicano le conseguenze economiche o ambientali, quanto ci costerà. Invece stavolta abbiamo voluto dare uno sguardo alle implicazioni culturali.”

 

Marzeion ha inoltre aggiunto che in Europa la lista dei siti particolarmente vulnerabili include la torre di Pisa, che anche se non si trova direttamente sulla costa, potrebbe essere interessata dall’innalzamento del livello del mare e Venezia, che “in un certo senso sta già vivendo l’influeanze negativa di questo fenomeno” come anche le città della Lega Anseatica Amburgo, Lubecca e Brema, in Germania. Altri siti che potrebbero essere interessati dalle acque in aumento includono l’Abbazia di Westminster e il Palazzo di Westminster, così come i centri delle città di Bruges in Belgio, Napoli in Italia e San Pietroburgo in Russia, rivela lo studio. Nel sud-est asiatico verrà invece colpito un numero rilevante di persone, che saranno costrette ad allontanarsi dalle proprie case.

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