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Global warming: la temperatura monitorata studiando le piante

(Rinnovabili.it) – Gli ambientalisti di tutto il mondo indagano e misurano gli effetti del cambiamento climatico nel corso degli anni, ma un team di ricercatori ha scoperto che il periodo dal 2000 al 2009 è stato il più caldo da quando hanno avuto inizio le misurazioni del clima mondiale.

Anche se i loro studi si sono concentrati su specifiche aree locali, vi è la prova che le comunità vegetali montane stanno cambiando a causa dell’innalzamento della temperatura e stanno occupando aree ad altitudini sempre più elevate.

Grazie ad un finanziamento europeo un team di ricercatori ha effettuato un ulteriore passo in avanti nella risoluzione dei quesiti sulla situazione climatica continentale. Lo studio, presentato nella rivista Nature Climate Change, è stato sostenuto in parte dal progetto Ensemble (‘Ensemble-based predictions of climate changes and their impacts’) che ha ricevuto un contributo di 15 milioni di euro nell’ambito del 6° Programma Quadro.

Guidato dall’Università di Vienna, quest’ultima indagine ci offre la prova chiara e statisticamente importante di uno dei più radicali effetti del riscaldamento sulle comunità montane vegetali di tutto il mondo.

Commentando i significativi risultati il co-autore Ottar Michelsen dell’Università norvegese di Scienza e Tecnologia (NTNU) ha aggiunto: ‘Si possono trovare studi che hanno dimostrato un effetto a livello locale, e nei quali i ricercatori cercano di dire qualcosa di più a livello globale, ma in questo caso, quando si hanno così tante montagne in così tante regioni si riesce a dimostrare un particolare effetto,questo è un grande risultato’.

Le analisi effettuate dai ricercatori, portate avanti su campioni prelevati in 60 aree per circa dieci anni, hanno fatto contare 867 differenti esempi di vegetazione da analizzare.

Il team alla fine delle analisi ha dichiarato di aver identificato un cambiamento evidente nella specie che preferiscono le temperature più calde, risultati ottenuti dopo aver confrontato la vegetazione nelle aree sotto indagine con campioni prelevati nel 2001 e nel 2008.

In questo modo, e grazie all’aiuto di una formula matematica, gli esperti sono riusciti a stabilire l’indicatore termico della vegetazione, parametro che ha permesso di analizzare i cambiamenti di temperature dal 2001 al 2008 stabilendo così l’habitat ideale di una specie vegetale. La variazione dell’indicatore nell’arco dei 7 anni di indagine ha dimostrato l’adattamento dei vegetali e lo spostamento letterale delle piante.

‘La trasformazione delle comunità vegetali su scala continentale in meno di un decennio può essere considerato una risposta rapida dell’ecosistema al riscaldamento climatico in corso’ hanno dichiarato i ricercatori.  ‘Anche se il segnale non è statisticamente significativo per le singole regioni di montagna, è chiaramente significativo quando i dati in tutta Europa vengono confrontati e combinati.’

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