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Glifosato, Tribunale UE annulla decisione EFSA: l’accesso agli studi deve essere libero

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Il glifosato è un prodotto chimico erbicida tra i più usati nell’Unione europea

 

(Rinnovabili.it) – Il Tribunale dell’Unione europea ha annullato le decisioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che negano l’accesso agli studi di tossicità e cancerogenicità del glifosato, prodotto chimico erbicida tra i più usati nell’Unione, iscritto nell’elenco delle sostanze attive dal 1 luglio 2002 al 31 dicembre 2015. Il Tribunale UE è infatti convinto che l’interesse del pubblico sia motivato dal voler sapere non solo qualcosa di più su cosa viene e cosa sarà rilasciato nell’ambiente, ma anche il modo in cui l’ambiente rischia di essere danneggiato dall’inquinamento da glifosato.

 

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Tutto è nato in seguito a due cause, intraprese rispettivamente l’una dal cittadino Anthony C. Tweedale e l’altra da 4 eurodeputati, che chiedevano all’EFSA l’accesso a documenti non pubblicati relativi alla tossicità del glifosato e alla sua cancerogenicità. Accesso che però è stato negato dall’Autorità, con la giustificazione che la diffusione di tali informazioni avrebbe danneggiato gli interessi commerciali e finanziari delle imprese che hanno presentato i rapporti di studi, che il pubblico non doveva essere interessato a questo genere di informazioni e che, anche se lo avessero consentito, l’accesso a tali studi non sarebbe servito per una valutazione scientifica dei rischi relativi al glifosato.

 

I ricorrenti si sono quindi rivolti al Tribunale dell’Unione europea per chiedere l’annullamento delle decisioni di rigetto, ottenendo l’annullamento di quanto stabilito dall’EFSA. “Gli studi richiesti – si legge in una notadevono essere considerati informazioni riguardanti le emissioni nell’ambiente e la loro divulgazione è di interesse pubblico”. Motivo per cui l’EFSA non poteva negarne la divulgazione. Per i giudici europei, infatti, il pubblico è tenuto a essere interessato, e quindi opportunamente informato, sui rischi ambientali legati alla diffusione del glifosato. L’attuale decisione del tribunale può essere impugnata davanti ala Corte entro due mesi a decorrere dalla data della sua notifica.

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