(Rinnovabili.it) – Nei laboratori che analizzano le urine, oggi, sarà una giornata intensa: 150 parlamentari europei hanno deciso di inviare le loro provette per conoscere la percentuale di glifosato che potrebbero avere nell’organismo, in vista di una votazione che si terrà a Strasburgo sulla risoluzione della commissione Ambiente del Parlamento Ue, che chiede a Bruxelles di bocciare la richiesta di nuova autorizzazione della sostanza.
Il dibattito attorno a questo principio attivo, base di diversi erbicidi (e in particolare del Roundup prodotto dalla Monsanto), sta riaccendendosi nuovamente dopo che il Comitato fitosanitario dell’Unione europea ha rinviato la sua decisione sul rinnovo. La scelta di posticipare questa importante scadenza viene dal polverone alzatosi a seguito dello scontro tra titani della scienza che vede opposti la IARC (Agenzia dell’OMS per la ricerca sul cancro) e l’EFSA (Autorità Ue per la sicurezza alimentare). La prima, poco più di un anno fa, ha etichettato il glifosato come «probabilmente cancerogeno per l’uomo», la seconda, a novembre 2015, lo ha definito «probabilmente non cancerogeno». La levata di scudi a seguito di questa clamorosa valutazione è motivata da alcuni punti mai chiariti: al contrario della IARC, l’EFSA ha utilizzato studi scritti dalle imprese che commercializzano gli erbicidi a base di glifosato, e non ha nemmeno voluto pubblicarli opponendo il segreto commerciale. I nomi degli esperti europei che hanno fornito il parere sono segreti anch’essi, sebbene i recenti trascorsi di questa agenzia portino a sospettare la presenza di conflitti di interessi irrisolti.
Le ombre sui meccanismi e le agenzie di valutazione dell’Unione europea potrebbero aver contribuito alla vasta opposizione pubblica nei confronti del glifosato: secondo un sondaggio di YouGov citato dal Guardian, Due terzi dei cittadini europei sostengono il divieto per questa sostanza, la più utilizzata di sempre dall’agricoltura chimica. Secondo YouGov, che ha intervistato 7 mila persone in 5 Stati membri dell’Ue, tre quarti degli italiani, il 70% dei tedeschi, il 60% dei francesi e il 56% dei britannici sarebbero contrari a rinnovare l’autorizzazione in scadenza per questo principio attivo.
La testata londinese conta 11 Stati su 28 contrari a dare il via libera per altri 15 anni agli erbicidi realizzati con il glifosato. La licenza scadrà a giugno, anche se potrebbe essere concessa una proroga temporanea mentre l’Ue concorda una posizione. Un voto del Comitato fitosanitario (altro gruppo semisegreto di esperti nominati dagli Stati membri) potrebbe aver luogo già la prossima settimana, ma si ritiene più probabile che la decisione definitiva verrà presa nella riunione della Commissione europea a Bruxelles il 19 maggio.