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Un piano di gestione per il glifosato cancerogeno

Non si soffermerà sui rischi del glifosato per la salute umana, ma il programma dell’Agenzia per l’ambiente USA chiederà almeno un vero monitoraggio

Un piano di gestione per il glifosato cancerogeno

 

(Rinnovabili.it) – Allora è vero che il glifosato provoca tumori? L’EPA (agenzia USA per la protezione ambientale) imporrà delle restrizioni sull’uso dell’erbicida Roundup, prodotto da Monsanto, che lo contiene. Viene da pensare dunque che lo studio della IARC (l’agenzia dell’OMS che studia il cancro), in cui pochi giorni fa si classificava il glifosato come probabilmente cancerogeno per l’uomo, non fosse poi campato in aria. Eppure la multinazionale degli OGM ne aveva chiesto il ritiro, accusando gli autori di aver prodotto della «scienza spazzatura». In realtà la ricerca si è basata su una revisione della letteratura scientifica che copre l’arco di diversi anni. I test hanno trovato residui di erbicidi in acqua, cibo, urina e latte materno.

 

Ma ora l’EPA annuncia un piano di gestione per il diserbante più usato del mondo, che frutta a Monsanto un business complessivo da 16 miliardi di dollari l’anno (5 miliardi vale solo la vendita dell’erbicida). L’agenzia ha in programma una conference call per la prossima settimana con una commissione della Weed Science Society of America, per discutere un piano definitivo per il glifosato.

Nessuno si aspetta che verrà vietato, anzi. L’EPA nel suo piano di gestione non affronta nemmeno i pericoli per la salute umana: entro la fine dell’anno si attende però, insieme al piano, un commento circa i possibili impatti sanitari. Gli interessi in ballo sono troppo vasti e ramificati, ma almeno è una vittoria per i gruppi che da anni si battono contro l’espansione di questo probabile colpevole dei tumori e delle malformazioni esplose nei luoghi presso i quali viene spruzzato.

 

Un piano di gestione per il glifosato cancerogeno-

 

Le linee guida del piano sul glifosato

Sembra che, al massimo, il nuovo regolamento dovrà imporre il monitoraggio degli infestanti nel tempo (molte erbacce infatti diventano immuni dopo alcuni trattamenti), istruzioni per gli agricoltori e piani di bonifica. La società è tenuta a fornire relazioni approfondite all’EPA sui casi di resistenza delle infestanti e rendere pubblici i dati sulle difficoltà di tenerle a bada con le dosi “normali” di erbicida.

La portavoce della multinazionale, Charla Lord, ha detto che Monsanto «continuerà a lavorare con l’EPA per garantire la corretta gestione del prodotto».

Almeno 14 specie di piante infestanti negli Stati Uniti hanno sviluppato una resistenza al glifosato, che copre più di 60 milioni di ettari di terreni agricoli nel Paese.