(Rinnovabili.it) – Se la proposta del Parlamento europeo di rinnovare l’autorizzazione al glifosato per 7 anni (anziché i 15 canonici) ha indignato milioni di persone per il suo cerchiobottismo, aspettate di sapere cosa ha in mente di fare la Commissione europea. All’esecutivo comunitario spetta l’ultima parola, e la bozza di proposta vista dal Guardian stamattina è addirittura peggiore.
Bruxelles pensa di concedere un permesso all’uso e alla commercializzazione per altri 10 anni, avvicinandosi ancora di più alle richieste delle lobby dell’agroindustria e allontanandosi ulteriormente dalle istanze dell’opinione pubblica. Solo se l’ECHA (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche) valuterà troppo pericoloso il glifosato la Commissione vieterà questa sostanza. Ma la revisione dell’agenzia durerà almeno 18 mesi e non è ancora iniziata.
Eppure la IARC, Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’anno scorso ha classificato il glifosato tra i probabili cancerogeni per l’uomo. Questo fatto ha sollevato un’ondata di preoccupazione nel pubblico, dal momento che questo principio attivo è utilizzato in un gran numero di erbicidi prodotti da colossi come Monsanto, Syngenta e Dow. L’indignazione è cresciuta ulteriormente quando l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha valutato la sostanza come «sicura», senza pubblicare le ricerche su cui si è basata, né i nomi degli esperti che le avrebbero accolte come valide. In più questi studi sono stati in gran parte condotti dalle imprese sul cui business avrebbe inciso una eventuale valutazione negativa.
Troppi punti oscuri, dunque, per non esercitare il principio di precauzione che dovrebbe informare l’approccio alla regolamentazione in Ue. Ciò nonostante, le istituzioni comunitarie sono decise ad andare avanti. L’Europarlamento ha suggerito, in una risoluzione non vincolante (leggi di più) di rinnovare l’autorizzazione per “soli” 7 anni, ma la Commissione è intenzionata a indebolire ulteriormente la proposta: 10 anni di libera circolazione al glifosato, anche se gli unici studi non secretati dicono che ci sono buone probabilità che provochi il cancro.
Il glifosato è spruzzato sulle colture di mezzo continente, si trova nelle birre tedesche e nei campioni di urina prelevati in tutta Europa, in concentrazioni da 5 a 20 volte superiori al limite di sicurezza per l’acqua potabile.