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Gli scarti edili che catturano la CO2

(Rinnovabili.it) – Il team di Carla-Leanne Washbourne e David Manning, ricercatori dell’Università di Newcastle, dopo aver portato a compimento un interessante esperimento hanno rivelato che lo spazio urbano della città esaminato nasconde una notevole capacità di assorbire anidride carbonica. L’ex area industriale, con una superficie di 10 ettari, è riuscita a catturare circa 38mila tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera e nasconde un potenziale in grado di trattenere altre 27mila tonnellate di CO2. I ricercatori, insieme al collega Phil Renforth dell’Università di Oxford, ritengono che siano numerosi i territori della città con la capacità di imprigionare e trattenere il gas, in modo da aiutare ad abbassare la percentuale di inquinanti nell’aria.

Per capire in che modo il sito riesca a trattenere il gas i ricercatori hanno analizzato la geochimica del luogo per valutare con precisione il potenziale di cattura e stoccaggio del carbonio. I suoli urbani come quello analizzato sono solitamente ricchi di scorie che derivano dai vicini impianti metallurgici o dai cementifici, materiale ad alto contenuto di calcio e magnesio in grado di trattenere la CO2. L’area analizzata, infatti, è coperta da circa un milione di tonnellate di materiale da demolizione con uno spessore variabile tra i due e i sei metri. Adottando la strategia di ricoprire aree in disuso con materiali edili di scarto, hanno suggerito i ricercatori, si potrebbe ridurre l’eccessiva presenza di inquinanti in atmosfera in maniera economica.

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