Rinnovabili

Gli eco-abeti per un Natale green

Quali sono i tuoi buoni propositi per questo Natale? Tra addobbi, regali e cenoni, sono molte le buone azioni che possono far bene all’ambiente. Vi proponiamo così una serie di soluzioni green, per ridurre l’impronta ecologica di queste festività, a cominciare dal tipo di albero di Natale che porterete nelle vostre case.

PER CHI VUOLE UN ABETE VERO IN CASA

Per non rinunciare alla tradizione, e al piacere di avere in casa un albero naturale, ecco qualche consiglio utile, e sostenibile, all’insegna di un Natale Green:

Tra le varie iniziative, il team dell’Orto Botanico, dell’Università di Roma di Tor Vergata, ci invita a “Salvare l’albero di Natale…”, selezionando per noi tutta una serie di “piante possibili candidate a rappresentare il Natale 2011”. Si tratta di specie più resistenti e adatte a vivere al caldo delle nostre abitazioni. Fino a domenica 18 dicembre, potrete quindi acquistare presso l’Orto Botanico il vostro albero da “salvare”,  riconsegnandolo al termine delle festività.

Ritorna anche per questo 2011l’iniziativa IKEA, a “Natale Compostiamoci bene”, offre a tutti la possibilità di acquistare nei suoi punti vendita un abete vero, da rendere, insieme allo scontrino, dal 5 al 12 gennaio, per ricevere un buono di importo pari al prezzo dell’acquisto da poter spendere nei negozi IKEA. Per ogni albero restituito l’azienda svedese donerà 3 euro al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, a sostegno del progetto “COMPRA UNA FORESTA, NE SALVERAI QUATTRO”.

ABETI FINTI, MA ECOLOGICI

Se invece preferite gli alberi artificiali, potrete orientare la vostra scelta verso prodotti realizzati con materiale riciclato, come cartone o plastica, che durano a lungo nel tempo. Da preferire a quelli “Made In China”, che “all’arrivo in Italia hanno già inquinato tantissimo, impiegando più di due secoli a degradarsi con un devastante impatto ambientale”, come denuncia una ricerca condotta dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori.

Tra le varie possibilità dallo spirito eco-frinedly, il più chic è sicuramente l’Albero in cartone 100% riciclato delle “Collection Reno”, disponibile in quattro eleganti modelli, e innumerevoli decorazioni per divertirvi ad addobbarlo.

Le idee non mancano neppure per i geek appassionati di green-tech che per queste feste potranno “addobbare” anche il desktop del proprio computer con un Albero di Natale virtuale; due le applicazioni disponibili: Xmas-tree, il software gratuito per chi possiede un Mac; Get Xmas, una divertente selezione di abeti per Windows.

Numerose anche le aziende che hanno colto l’occasione di queste festività per “rinverdire” il proprio brand magari con una campagna speciale dedicata al Natale. E’ il caso dell’Heineken che ha realizzato a Shanghai, in Cina, un enorme albero composto da schermi su cui compariranno gli auguri che gli utenti di Facebook lasceranno sull’applicazione appositamente creata.

Sempre più diversi ed originali i materiali riciclabili da poter utilizzare per creare il vostro green tree e che hanno ispirato in questi giorni diversi artisti. Un esempio? A Santa Monica, in California, l’artista  Anthony Schmitt ha costruito un “Shopping Cart Tree” – simbolo di “generosità e abbondanza” – utilizzando carrelli della spesa supportati da una struttura interna che rimane quasi invisibile.

Così come a Londra, e più precisamente a Bermondsey Square, dove la designer Sarah Wiggleswort ha realizzato un abete impiegando esclusivamente 35 vecchie ruote di bicicletta.

Sempre nella City, ma stavolta alla St Pancras Station i passanti potranno godersi l’albero di Natale più alto del mondo: un gigantesco e colorato abete costruito interamente con le mitiche costruzioni Lego. In totale sono state utilizzati ben 600.000 pezzi per l’albero e 1.000 per le decorazioni.

Se pensate che un abete sintetico, non biodegradabile, immette in atmosfera circa 23 kg di CO2, non vi resta che scegliere di realizzare un albero di Natale, originale e creativo, utilizzando materiali di recupero, come lattine, cartoni e bottiglie, apportando così il minimo danno ad un ecosistema fin troppo sfruttato.

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