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Gli alberi, continuità ecologica tra città ed aree rurali

Gli alberi sono un’infrastruttura verde di cui si parla solo se ci sono disastri naturali. Parliamo invece del loro ruolo nel contrastare l’inquinamento dell’aria e delle opportunità di occupazione nella filiera del legno

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Image by Peter H from Pixabay

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Parlare di alberi e di foreste evoca normalmente l’Amazzonia e il Nordamerica. La parola infrastrutture viene associata alle strade o alle telecomunicazioni. Ma c’è un’altra infrastruttura da valorizzare e da ampliare, quella verde, che non è meno importante: non a caso, il 37% della nostra quota del Recovery Fund dovrà essere speso per la transizione verde. Si parla di alberi e di verde solo quando ci sono disastri naturali (come la tempesta Vaia che nel 2018 abbatté milioni di conifere nel nord-est dell’Italia); invece ci sono nuove economie nella filiera del legno e quindi posti di lavoro. Bisogna pensare alla tutela dei territori, alla prevenzione, alla manutenzione ordinaria, temi che non possono non rientrare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.  

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Gli alberi contrastano l’inquinamento dell’aria. Le foreste sono un serbatoio di carbonio – di qui il loro ruolo nel contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C secondo gli Accordi di Parigi – e gli ecosistemi più ricchi di biodiversità: oltre la metà delle aree protette in Italia sono coperte da boschi e foreste, e questo conferma perché sia così importante averne cura. Il bosco fornisce acqua, cibo, ossigeno, principi attivi farmaceutici, contrasta la desertificazione, aiuta a prevenire l’erosione del suolo, funge da deposito naturale di carbonio, mitiga l’impatto dei cambiamenti climatici. Pertanto, va ripensato il ruolo del verde in rapporto alle caratteristiche dei territori. Coldiretti e Federforeste hanno proposto di piantare in Italia 50 milioni di alberi nelle aree rurali e metropolitane, a costituire una continuità ecologica tra città, aree agricole e forestali. L’obiettivo, per Coldiretti «è creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas serra e bloccare le polveri sottili».

Nelle nostre aree rurali le foreste occupano 11 milioni di ettari, ma l’incuria le ha rese spesso delle giungle impenetrabili agli interventi di manutenzione e di controllo. Il primo passo difendere i boschi è contrastare l’allontanamento dalle campagne: gli agricoltori svolgono un’importantissima funzione di sorveglianza del territorio, ad esempio contro gli incendi e il dissesto idrogeologico.

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Quale tipo di occupazione deriva dall’incremento delle aree boschive? I bioprodotti di una gestione forestale sostenibile sono una valida alternativa alla plastica: la certificazione forestale può garantire la sostenibilità ecologica, sociale ed economica. L’Italia è il più importante produttore ed esportatore di mobili ed ha una grande capacità produttiva anche nel settore cartario e del packaging, tuttavia importa dall’estero circa l’80% di materia prima, spesso in maniera illegale. Va quindi potenziata e tutelata la filiera del legno 100% Made in Italy, ma questo obiettivo richiede «una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree».