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Giustizia climatica per le vittime del global warming

Giustizia climatica per le vittime del global warming-

 

(Rinnovabili.it) – Di fronte alla realtà del costo umano dei cambiamenti climatici, in tutto il mondo le persone si rivolgono a legge cercando un aiuto, un risarcimento, qualche garanzia che non succederà di nuovo. È la sfida della giustizia climatica. Il concetto di giustizia climatica ha un sostenitore in una delle organizzazioni legali più importanti del mondo: l’International Bar Association (IBA). L’IBA ha rilasciato una dettagliata relazione sul ruolo del diritto internazionale nell’affrontare i cambiamenti climatici. La sua valutazione è allarmante, perché denuncia come il cambiamento climatico tocchi ogni area del diritto internazionale: i diritti umani, il commercio, gli investimenti, le migrazioni.

 

Finora la legge non è sembrata all’altezza del compito. Infatti, come dimostra il report, alcune delle nostre leggi – nazionali e internazionali – rendono le azioni sul clima più difficili invece che semplificarle.

Tuttavia, l’IBA ha alcune proposte per un miglioramento. Gli autori, un gruppo di eminenti giuristi provenienti da tutto il mondo, hanno suggerito alcune possibili strategie per il rafforzamento della giustizia climatica. Gli Stati dovrebbero precisare i propri obblighi seguendo le leggi internazionali sui diritti umani, mentre l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) dovrebbe indicare chiaramente e pubblicamente che le politiche commerciali volte alla riduzione dei gas serra non violino le regole.

 

Giustizia climatica per le vittime del global warming_

 

Di particolare interesse è l’energica richiesta dell’IBA di una migliore tutela dei diritti umani per le vittime del cambiamento climatico. Gli Stati devono tenere conto del fatto che le emissioni di carbonio costano vite. Dunque, le nazioni dovrebbero trovare il coraggio per preparare il terreno in vista di un impegno giuridicamente vincolante sul clima che affronti anche il tema della giustizia climatica.

Ma se vogliamo concentrare tutto il report in 5 soluzioni, politicamente realizzabili e che potrebbero fare la differenza, ecco quelle individuate dal Guardian:

 

1. Riconoscere le vittime del climate change

Va riconosciuto che il cambiamento climatico provoca vittime e va data loro udienza in tribunale. La relazione propone che gli Stati adottino un “modello di statuto sui rimedi giuridici per il cambiamento climatico” .

 

2. Rafforzare i diritti umani

È chiaro da tempo che il cambiamento climatico danneggia i diritti umani. Meno chiaro è se i giudici possono applicare la legge esistente per esprimersi su queste violazioni. Il collegamento esiste, e va fatto.

 

3. Chiedere il conto alle corporations

Oggi le multinazionali possono sfuggire la responsabilità per le emissioni di carbonio più o meno allo stesso modo in cui sono spesso sfuggite alle responsabilità per le violazioni dei diritti umani causate da filiali e fornitori esteri. Bisogna cominciare a contare le emissioni lungo tutta la catena di produzione, distribuendo le responsabilità anche tra chi, di solito, tira i fili della produzione inquinante seduto in poltrona in un altro continente.

 

4. Rinforzare le istituzioni internazionali

Quando si tratta di controversie ambientali, gli Stati raramente fanno uso della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), principale organo giudiziario del mondo per le controversie di diritto internazionale. Nessuna azione legata al clima, in particolare, ha mai varcato le soglie di questo tribunale. Si scelgono spesso le corti di arbitrato internazionale, dalle procedure opache e penalizzanti per il potere pubblico, al limite dello scandalo (leggi qui per approfondire).

 

5. Regolare il sistema del commercio internazionale

Servono regole che non permettano al commercio di penalizzare le azioni in difesa del clima. Vanno fatte rispettare in ambito Wto, ma non solo. Misure analoghe dovrebbero essere incluse in tutti gli accordi commerciali bilaterali e regionali, come il Partenariato Transpacifico (TPP) e il gemello transatlantico Trade and Investment Partnership (TTIP) ora in fase di negoziazione. Questi, ed eventuali altri futuri accordi, secondo l’IBA devono essere attentamente valutati in termini di impatti climatici a lungo termine prima di essere completati.

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