(Rinnovabili.it) – Exxon Mobil dovrà aprire i suoi archivi e mostrare i quarant’anni di documenti e ricerche sul climate change. Lo ha deciso un giudice del Massachusetts, rigettando il tentativo della compagnia di opporsi alle richieste del procuratore generale. Il big del petrolio è stato chiamato alla sbarra a fine 2015 con l’accusa d’aver mentito sugli effetti dei cambiamenti climatici sia all’opinione pubblica che ai propri finanziatori, dissimulando i rischi a cui il business aziendale sarebbe andato incontro.
Ad aprile 2016 il Progetto DeSmogBlog aveva rincarato la dose, rivelando d’essere venuto in possesso di alcuni documenti aziendali della Exxon in cui si affermava, già dalla fine del 1970, in modo inequivocabile che “non vi fosse dubbio” in merito al problema crescente della CO2 prodotta dalla combustione delle fonti fossili.
Exxon ha respinto fermamente le accuse, cercando bypassare in tutti modi la richiesta di Maura Healey – uno dei 20 pubblici ministeri che hanno lanciato un’indagine contro la compagnia – di mostrare i documenti in cui è trattata la questione climatica. La società si è opposta appellandosi all’emendamento sulla libertà di parola, ma al giudice della Corte Superiore del Massachusetts Heidi Brieger non è bastato. Ora, quindi, la compagnia petrolifera sarà costretta a portare in tribunale tutto il materiale, dai rapporti alle e-mail degli ultimi quarant’anni inerenti ai cambiamenti climatici.
Per Healey si tratta di una grande vittoria legale. “Questo ordine afferma la nostra autorità di lunga data nelle indagini sulle frodi”, ha twittato, aggiungendo che Exxon “dovrà fare chiarezza su ciò che sapeva in merito ai cambiamenti climatici.”
La notizia è arrivata nello stesso giorno in cui Rex Tillerson, ex amministratore delegato di Exxon Mobil, è comparso alla prima udienza della Commissione esteri del Senato americano per la valutazione delle sue competenze come Segretario di Stato e vicepresidente USA. Durante l’udienza, alla domanda se credesse o meno che l’attività umana stesse contribuendo al cambiamento climatico, Tillerson si è rifiutato di rispondere, trincerandosi dietro un’affermazione incolore: “L’aumento delle concentrazioni di gas serra in atmosfera sta avendo un effetto. Le nostre capacità di prevederlo sono molte limitate”.