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La giornata mondiale dell’Ambiente contro il bracconaggio

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(Rinnovabili.it) – Milioni di animali strappati ai propri habitat, condannati alla prigionia o alla morte per alimentare la compravendita dei loro corpi. Milioni di alberi rasi al suolo dalla sete di denaro. Sulla loro sorte si è incentrata la giornata mondiale dell’Ambiente, festività proclamata per la prima volta il 5 giugno del 1972 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. Quest’anno il focus della celebrazione ha riguardato il grave problema del bracconaggio e del commercio illegale di piante e animali. Un business da 213 miliardi di dollari ogni anno, quarto mercato nero del mondo, che gonfia le tasche di organizzazioni criminali diffuse a rete in tutto il pianeta.

Il termine traffico di natura, utilizzato per descrivere il fenomeno, dovrebbe far riflettere sulla concezione dell’ambiente che l’uomo ha forgiato negli anni: uno spazio a completa disposizione dell’umano, costruito intorno ai suoi bisogni e funzionale alla sua perpetuazione, senza il riconoscimento al resto del vivente della dignità o del diritto ad una esistenza libera e selvaggia.

 

La giornata mondiale dell’Ambiente contro il bracconaggio

 

La giornata mondiale dell’Ambiente ha evidenziato lo stato critico di otto specie: per la fauna orango, tigre, elefante, rinoceronte, tartaruga marina, pangolino e bucero dall’elmo. Per la flora, il palissandro. Tuttavia si tratta di una minima parte delle 7 mila specie minacciate dalle attività umane. Ogni anno in Africa vengono cacciati illegalmente più di 30 mila elefanti, mentre Paesi come la Tanzania e il Mozambico hanno perso in soli 5 anni tra il 50 e il 60% della loro popolazione. Ogni anno il 10% dei gorilla di pianura è massacrato dai bracconieri, mentre in Zimbabwe è scomparso in pochi anni il 60% dei rinoceronti. Nel bacino del Congo, in quest’ultimo decennio, è stato falciato quasi il 70% degli elefanti. Letteralmente distrutta anche la popolazione di pangolini, che in alcune regioni è calata del 90%, così come alcune specie di squali, ridotte del 98%.

 

La giornata mondiale dell’Ambiente contro il bracconaggio 3Ma non c’è bisogno di andare lontano per constatare il massacro quotidiano compiuto dai cacciatori: in Italia, ogni anno, i bracconieri falciano la vita di milioni di animali, in una carneficina spaventosa e crudele.

«Il commercio illegale è un grave motivo di allarme – ha detto il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon – Migliaia di specie selvatiche vengono spinte sempre più vicino all’estinzione».

Il cuore dell’evento, quest’anno, è stata l’Angola, ma tutti gli Stati hanno messo in campo migliaia di iniziative per onorare questa ricorrenza. Nel nostro Paese oggi si celebra un doppio evento: al Ministero dell’Ambiente, infatti, si festeggiano anche i 30 anni del dicastero, istituito nel 1986 dal ministro dell’Ecologia Valerio Zanone. Alla cerimonia parteciperanno il Ministro attuale, Gian Luca Galletti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

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