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Sommersi dalla plastica, celebriamo la giornata mondiale dell’ambiente 2023 

Ridurre la plastica è il tema della giornata mondiale dell’ambiente 2023. Ma le soluzioni più ovvie non sono sempre quelle giuste

giornata mondiale dell'ambiente
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Concentrata sulla sensibilizzazione dei consumatori, la giornata mondiale dell’ambiente 2023 perde di vista le responsabilità politiche

(Rinnovabili.it) – Battere l’inquinamento da plastica. È questo lo slogan della giornata mondiale dell’ambiente 2023, che arriva a pochi giorni dalla chiusura dei negoziati sul Plastics Treaty a Parigi. Proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle ONU per l’Ambiente (UNEP), la giornata è giunta quest’anno alla sua 51esima edizione.

Alle tante iniziative in campo in tutto il mondo per sensibilizzare le persone alla riduzione nei consumi di questo polimero onnipresente, si accostano i messaggi rivolti ai politici. In un video promozionale d’impatto, UNEP mostra le sfide derivanti dall’uso globale e diffuso della plastica, il cui beneficio – la durabilità – è anche la una maledizione.

Secondo un recente rapporto dell’Agenzia, serve un cambiamento di sistema per affrontare le cause dell’inquinamento da plastica. Un cambiamento che sia capace di combinare la riduzione dell’uso dei prodotti in plastica non necessari con una trasformazione del mercato verso l’economia circolare

Il video di UNEP per la Giornata mondiale dell’ambiente 2023

World Environment Day 2023: le vie di fuga dalla plastica

Incentivare riuso, riciclo e diversificazione degli imballaggi e dei materiali plastici dev’essere la stella polare, secondo l’UNEP, dal momento che oggi si ricicla appena il 9% della plastica prodotta. Tuttavia, il dossier non affronta alcuni punti critici che la società civile e la scienza non mancano di sottolineare. Intanto, l’uso di combustibili fossili alla base della produzione di plastica. Se non si mette mano alla radice del problema, sarà impossibile rompere il nesso tossico fra petrolio e polimeri alla base dell’antropocene.

E poi parlare di riciclo non basta. La discussione va contestualizzata a quanto e quale riciclo è necessario promuovere. Il riciclo chimico può essere perfino più inquinante e pericoloso della produzione di plastica vergine. Il riciclo meccanico, invece, presenta altri problemi. Ad esempio, la produzione di microplastiche che sfuggono poi ai sistemi di filtraggio degli impianti e finiscono nell’ambiente.

Che fare, dunque? Resta la riduzione drastica della produzione. Lo ha sottolineato Greenpeace in uno studio pubblicato a ridosso del vertice parigino per il trattato mondiale. Secondo l’organizzazione ambientalista, la plastica è intrinsecamente incompatibile con l’economia circolare

Si potrebbe cominciare dal bando alla plastica monouso, come suggerisce il WWF. Eliminare prodotti come posate di plastica, sigarette elettroniche usa e getta e microplastiche nei cosmetici è il primo passo per ridurre la pressione ambientale di questo materiale che ha segnato il nostro tempo.