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La Giornata mondiale degli oceani per salvare i mari del mondo

giornata mondiale degli oceani

giornata mondiale degli oceani

 

(Rinnovabili.it) – Il nostro oceano, il nostro futuro. È lo slogan per la Giornata mondiale degli oceani, proposta dal governo del Canada in occasione del vertice della Terra di Rio de Janeiro nel 1992, e individuata nell’8 giugno dalle Nazioni Unite dalla fine del 2008. Uno slogan che guarda ai prossimi anni, nella speranza di sensibilizzare opinione pubblica e decisori politici a mettere in campo comportamenti e politiche sostenibili per le acque del nostro pianeta. Gli oceani coprono circa i due terzi della superficie terrestre e sono le basi stesse della vita. Essi generano la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, assorbono una ingente quota di emissioni di anidride carbonica (il 26% del totale), forniscono sostanze nutritive e regolano il clima.

 

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Tuttavia, i nostri oceani non se la passano bene a causa delle pressioni umane. Che sono di vario genere: basti pensare allo sfruttamento eccessivo, la pesca illegale, non dichiarata o non regolamentata, le pratiche di acquacoltura insostenibili, l’inquinamento marino (che per l’80% è causato da attività svolte a terra), la distruzione degli habitat, le specie aliene, i cambiamenti climatici e l’acidificazione delle acque. Un attacco su ogni fronte per un ecosistema delicato e fondamentale per gli equilibri del pianeta. Equilibri che vanno al di là della sussistenza delle specie animali e vegetali: una gestione oculata degli oceani, spiegano dalle Nazioni Unite, consolida anche pace e sicurezza, pietre angolari dello sviluppo sostenibile. Come è stato sottolineato dal Segretario Generale: «Non ci sarà sviluppo senza sicurezza né sicurezza senza sviluppo».

 

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Quest’anno, la Giornata mondiale degli oceani è particolarmente sentita, poiché cade durante la prima conferenza internazionale sul tema, iniziata il 5 giugno presso il Palazzo di vetro a New York. Si concluderà venerdì 9, sperando di dare un impulso verso la protezione di almeno il 10% delle acque marine globali entro il 2020, come richiesto dai Sustainable Developement Goals (SDG) approvati nel 2015 dall’Assemblea Generale.

I due eventi in contemporanea proveranno a dare il via ad un movimento mondiale per la salvaguardia degli oceani, mobilitando la popolazione mondiale intorno ad un progetto di “gestione sostenibile” delle risorse marine.

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