Rinnovabili • Giornata internazionale foreste 2025: il 21 marzo è il World Forest Day Rinnovabili • Giornata internazionale foreste 2025: il 21 marzo è il World Forest Day

Giornata internazionale delle foreste 2025: l’Italia leader globale di deforestazione

Il 21 marzo ricorre il World Forest Day. Dati WWF: l'Italia è il 3° contributore maggiore in Europa alla deforestazione tramite l'import di merci

Giornata internazionale foreste 2025: il 21 marzo è il World Forest Day
immagine generata con IA

Tra i paesi europei, l’Italia dà uno dei contributi maggiori alla deforestazione globale. Attraverso l’importazione di merci la cui filiera è intrecciata con pratiche che danneggiano gli ecosistemi forestali. Il ruolo italiano non è piccolo: i dati dicono che l’Europa, da sola, è dietro il 10% della deforestazione in tutto il mondo. Dati da tenere a mente mentre si celebra, oggi 21 marzo, la Giornata internazionale delle foreste 2025, ricorrenza istituita nel 2012 dall’ONU.

Giornata internazionale foreste 2025: il ruolo dell’Italia

Sebbene non lo si percepisca immediatamente, il Belpaese è tra i principali responsabili – indiretti – della distruzione delle foreste tropicali. Come? A causa dell’importazione massiccia di materie prime legate in vario modo alla deforestazione.

Secondo i dati diffusi dal WWF, l’Italia è il 3° maggior importatore europeo di commodities che causano deforestazione, come olio di palma, soia, caffè, legname e derivati bovini (carne e pelle). Le importazioni italiane, che valgono circa 36,6 miliardi di euro e coinvolgono oltre 175.000 imprese, alimentano la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste ogni anno, soprattutto in aree ad alta biodiversità come l’Amazzonia.

Per esempio, l’Italia importa il 100% del caffè verde che consuma, in gran parte da Brasile e Vietnam, confermandosi il 3° maggior importatore mondiale e il 1° in Europa. Lo Stivale è anche il principale importatore europeo di olio di palma, spesso proveniente da paesi come Indonesia e Malesia, dove le piantagioni intensive sostituiscono interi ecosistemi forestali.

Non meno allarmante è il fabbisogno di soia, utilizzata quasi interamente per alimentare allevamenti intensivi: la maggior parte arriva dal Brasile, dove contribuisce alla deforestazione della foresta amazzonica e del Cerrado.

Persino per il legname, nonostante l’Italia sia coperta per circa il 40% da foreste, il Belpaese importa l’80% della materia prima legnosa necessaria. Merci che talvolta, lungo la catena del valore, sono soggette a pratiche che sfuggono ai controlli e alimentano il mercato del legno illegale.

Foreste, alleate contro la crisi climatica

Le foreste non sono solo serbatoi di biodiversità — ospitano circa l’80% delle specie terrestri — ma rappresentano un pilastro fondamentale per la stabilità climatica del Pianeta. Ogni anno, gli ecosistemi forestali assorbono quasi un terzo delle emissioni globali di CO2 derivanti dai combustibili fossili, contribuendo in modo cruciale a mitigare il cambiamento climatico.

La distruzione di questi habitat, che nel 90% dei casi è causata dall’espansione agricola nelle aree tropicali, compromette questa capacità di assorbimento e accelera la crisi climatica. Le conseguenze sono globali: perdita di biodiversità, aumento delle temperature, desertificazione e persino rischi economici per i Paesi produttori e per i consumatori, a causa dell’aumento dei prezzi di beni come caffè, cacao e carne.

Il Regolamento europeo “Deforestazione Zero” (EUDR): un’opportunità per cambiare rotta

Per invertire questa tendenza, l’Unione Europea ha approvato nel 2023 il regolamento “Deforestazione Zero” (EUDR), che mira a garantire che i prodotti importati nell’UE non abbiano causato deforestazione. Il regolamento obbligherà le aziende a tracciare l’origine delle commodities e a certificare che la loro produzione non abbia comportato la distruzione di foreste.

Ma la sua applicazione è stata posticipata al 30 dicembre 2025. E i persistenti malumori di molti settori toccati dalla EUDR alimentano la possibilità di ulteriori rinvii, che ne comprometterebbero l’efficacia.

In attesa dell’entrata in vigore del regolamento EUDR, il WWF approfitta della Giornata internazionale delle foreste 2025 per ricordare che anche i consumatori possono fare la differenza. Scegliere prodotti certificati, ridurre il consumo di carne e derivati, e privilegiare alimenti locali e biologici sono azioni concrete che contribuiscono a diminuire la pressione sulle foreste, sottolinea l’associazione ambientalista.

About Author / La Redazione