Ancora una volta la FAO festeggerà l’Earth Day sostenendo l’annuale concerto italiano, che si terrà il 22 aprile a Milano.
E l’obiettivo del’Earth Day è proprio questo: riuscire ad ispirare consapevolezza e apprezzamento per l’ambiente, in particolare in questo 2013, riportando l’attenzione sugli effetti devastanti del climate change, della siccità prolungata, delle frequenti inondazioni, dei cicloni, e degli innalzamento del livello del mare. Eduardo Rojas-Briales, il Vice Direttore Generale per le Foreste alla Fao e commissario generale Onu per i preparativi dell’Expo 2015 parlando oggi in conferenza stampa ha spiegato come la sfida accettata con la Giornata della Terra non si esaurirà questo lunedì ma creerà un filo virtuale con l’Esposizione Universale. Un tema che ci conferma anche Pierluigi Sassi presidente di Earth Day Italia: “Dopo la scelta forte e simbolica della città di Napoli per il concerto del 2012 quest’anno ci siamo spostati a Milano dove rimarremo per tre edizioni, perché vogliamo essere presenti all’Expo 2015, dove anche noi porteremo dei progetti green a cui stiamo lavorando per la crescita del nostro territorio. Per noi – spiega Sassi – l’Expo rappresenta l’appuntamento più importante per lo sviluppo delle politiche della sostenibilità e della tutela dell’ambiente, specialmente rispetto ad un settore strategico come l’agroalimentare”. Il ricavato dei biglietti venduti per il live al teatro sarà interamente dedicato a sostenere i progetti green di Earth Day Italia®.
>>Leggi anche: Giornata della Terra (Speciale)<<
In realtà l’evento sarà seguito in diretta con una maratona web durante la quale si succederanno in video testimonianze live e contributi video originali, per raccontare la Giornata Mondiale della Terra dai vari meridiani del Pianeta e a cui parteciperà anche Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia. “L’alimentazione – ricorda oggi Alessi – ha un ruolo prioritario quando si parla di tutela ambientale. Il cibo che scegliamo – e ancor di più quello che sprechiamo – rischia di ‘affamare’ il Pianeta e i suoi abitanti. Per garantire la salute a lungo termine del Pianeta è necessario e urgente ridurre drasticamente l’impatto negativo delle produzioni alimentari. La ricetta per salvare il Pianeta passa anche nel cambiamento della nostra alimentazione quotidiana, tra cui la riscoperta del modello alimentare mediterraneo, il cui valore ambientale e nutrizionale è riconosciuto da tempo dalla comunità scientifica internazionale.”