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Conte sui rischi del ghiacciaio Planpincieux: “Allarme che deve scuoterci”

Una porzione di 250 mila metri cubi del ghiacciaio di Planpincieux rischia di staccarsi e finire a valle: evacuate abitazioni e strade a Courmayeur.

 

ghiacciaio Planpincieux
Credit: Antonio Giani – Regione Valle d’Aosta

 

L’allarme del WWF: come il ghiacciaio Planpincieux rischiano di sparire tutti i ghiacciai italiani al di sotto dei 3.500 metri

(Rinnovabili.it) – Il ghiacciaio Planpincieux, sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del Monte Bianco, rischia di crollare a causa dell’innalzamento delle temperature. A dare l’allarme sono state le strutture tecniche della Regione Valle d’Aosta e della Fondazione Montagna sicura, secondo cui una massa ghiacciata di 250 mila metri cubi potrebbe staccarsi dalla parte terminale del ghiacciaio e riversarsi a valle.

 

Nelle ultime settimane, i rilevatori che tengono sotto controllo il ghiacciaio hanno registrato un’accelerazione del movimento che ha raggiunto la velocità di 50-60 centimetri al giorno. L’imminente distacco della massa ghiacciata hanno indotto il Comune di Courmayeur ha a chiudere la strada comunale della Val Ferret.

 

“Tali fenomeni testimoniano ancora una volta come la montagna sia in una fase di forte cambiamento dovuto ai fattori climatici, pertanto è particolarmente vulnerabile – spiega in una nota il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi – Nella fattispecie si tratta di un ghiacciaio temperato particolarmente sensibile alle elevate temperature”.

L’ordinanza del primo cittadino valdostano prevede anche l’evacuazione di alcuni immobili al momento disabitati, mentre un eventuale crollo isolerebbe una ventina di abitanti della vallata.

 

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Il cambiamento climatico sarebbe il primo indiziato del rischio crollo del ghiacciaio Planpincieux anche secondo un report del WWF pubblicato proprio in questi giorni: secondo gli esperti ambientalisti, se le temperature record registrate negli ultimi 5 anni dovessero divenire il nuovo standard delle regioni europee, i ghiacciai al di sotto dei 3.500 metri sarebbero destinati a sparire entro i prossimi 20-30 anni.

 

Intervenuto al summit per il clima delle Nazioni Unite, anche il premier Giuseppe Conte ha fatto riferimento al pericolo connesso con la sottovalutazione di simili episodi: ”È di queste ore la notizia che un ghiacciaio sul versante del Monte Bianco rischia di collassare – ha affermato il leader dell’esecutivo davanti l’assemblea plenaria dell’ONU – È un allarme che non può lasciarci indifferente. Deve scuoterci tutti e mobilitarci”. 

 

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