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Ghiacciai Alpini: un altro decennio di collasso

Ghiacciai Alpini

 

 

(Rinnovabili.it) – Lo stato di salute dei ghiacciai del nostro Pianeta è uno dei più importanti indicatori del cambiamento climatico in atto. Esattamente come l’essere umano, che ha bisogno di immettere nel proprio corpo la stessa quantità di calorie che spende altrimenti perderà peso, i ghiacciai devono accumulare nella stagione fredda una quantità di neve e ghiaccio tale da “sopravvivere” poi nella stagione dello scioglimento. Il World Glacier Monitoring Service (WGMS) fotografa annualmente le condizioni medie globali dei ghiacciai fin dai primi anni ‘80 analizzando i loro bilanci di massa, ovvero la differenza tra la quantità di ghiaccio accumulata e quella sciolta ogni anno. Un ghiacciaio con un bilancio di massa negativo non è in equilibrio e tende a ritirarsi.

 

La sequenza storica-
La sequenza storica

I dati registrati per il 2018 segnano un bilancio negativo per la quasi totalità dei ghiacciai di riferimento monitorati da WGMS (con una media di -1247 millimetri equivalenti d’acqua) ed uno solo con un bilancio leggermente positivo. Il contributo maggiore è dovuto allo scioglimento straordinario che è stato osservato in particolare sulle Alpi europee. In tutti i 17 ghiacciai europei di riferimento sono stati registrati bilanci di massa negativi, con 15 di questi che superano i -1000 mm (la media è di -1640 mm).
In ogni caso il trend è comune a tutte le Regioni del Pianeta: gli 11 ghiacciai monitorati in Alaska, Canada e Stati Uniti presentano bilanci di massa negativi (-870 mm), come i 9 su 10 osservati tra Cina, Nepal, Kirghizistan e Kazakistan, dove il bilancio medio si ferma a -710 mm.
La portata ed il crescendo progressivo del cambiamento a cui sono stati sottoposti sono ancora più chiari considerando gli andamenti dei bilanci di massa su base decennale: -171 mm negli anni ‘80, -460 mm negli anni ’90, -500 mm nei ’00 e ben -850 mm tra il 2010 e il 2018.

Il bilancio di massa cumulativo medio dei ghiacciai mondiali relativo al periodo 1980-2018 è di -21.7 m.

 

La letteratura scientifica raccolta nei vari rapporti dell’International Panel on Climate Change (IPCC) ha dimostrato incontrovertibilmente come il crescente fenomeno del ritiro dei ghiacciai sia prevalentemente antropogenico (WG1, 2013)
Il fenomeno del graduale ritiro dei ghiacciai comporta una serie di gravi rischi per le società che vanno dall’ovvia riduzione della scorta di acqua dolce che essi rappresentano, agli impatti indiretti su economia e turismo delle società limitrofe, passando per gli squilibri sulla produzione di energia idroelettrica, specie per i Paesi in cui la quota sul mix energetico nazionale è elevata (come l’Italia).

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