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Ghiacciai a rischio: oltre 200 già scomparsi da fine Ottocento

Riparte la Carovana dei Ghiacciai, un percorso organizzato da Legambiente per monitorare lo stato dei ghiacciai a rischio lungo l'arco alpino.

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Carovana dei Ghiacciai 2022 – Alto Adige – immagine archivio Legambiente

Lo zero termico a luglio è stato registrato a 5.184 mt un evento estremo che mette seriamente i ghiacciai a rischio

(Rinnovabili.it) – La recente tragedia della Marmolada ci ha ricordato l’incredibile fragilità che i cambiamenti climatici stanno apportando all’ecosistema naturale. I ghiacciai sono a rischio e le ripercussioni non si faranno attendere anche in pianura. Da fine ottocento ad oggi oltre 200 ghiacciai sono scomparsi lasciando stupefatti gli stessi esperti. Per comprendere il profondo disequilibrio creato basti pensare che, a fine luglio, lo zero termico è stato registrato da MeteoSvizzera sulle Alpi Svizzere a ben 5.184 metri. Inoltre si aggiungono gli effetti dell’inverno 2021/2022 estremamente mite e siccitoso per tutto l’arco alpino. Dove un tempo c’era neve ora ci sono sterpaglie, arrivando a primavera con molti nivometri prossimi allo zero.

Per sensibilizzare l’attenzione verso questo paradiso tanto fragile quanto meraviglioso, Legambiente torna con la terza edizione della campagna “Carovana dei Ghiacciai 2022”, promossa nell’ambito dell’iniziativa ChangeClimateChange. Grazie alla partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano, dal 17 agosto al 3 settembre, il viaggio toccherà 5 tappe per ripercorrere lo stato di salute di una decina di ghiacciai alpini, già sotto la lente di ingrandimento a partire dall’edizione del 2020.

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I dati scientifici indicano che il riscaldamento climatico sta producendo effetti ambientali sempre più rapidi ed evidenti nelle Alpi”, ha dichiara Marco Giardino, vicepresidente del Comitato Glaciologico Italiano. “A soli 2 anni di distanza dalla prima edizione della Carovana, potremo verificare direttamente gli impressionanti cambiamenti nel frattempo avvenuti su alcuni ghiacciai-campione; il confronto con i preziosi dati storici che il Comitato Glaciologico Italiano raccoglie dal 1914 nelle campagne glaciologiche annuali ci permetterà di comprendere le modalità del cambiamento e di valutare quali siano le possibilità di risposta, in termini di mitigazione e adattamento”.

Le tappe del viaggio

La Carovana che monitorerà i ghiacciai a rischio partirà dal Monte Bianco del Miage e Pré de Bar (Valle D’Aosta) dal 17 al 19 agosto, proseguendo poi con i ghiacciai del Monte Rosa di Indren (Piemonte) dal 20 al 22 agosto e ancora l’himalayano ghiacciaio dei Forni (Lombardia), dal 23 al 26 agosto; il ghiacciaio della Marmolada (Veneto –Trentino) dal 27 al 31 agosto e per finire con il ghiacciaio del Montasio (Friuli-Venezia Giulia) dal 1° al 3 settembre. Per ogni tappa ci sarà tempo per le rilevazioni scientifiche, escursioni, conferenze stampa, ma anche momenti di arte e musica. Il tutto per soffermarsi a riflettere e spingere i decisori politici, verso scelte più lungimiranti e sostenibili.

A poco più di un mese dalla tragedia della Marmolada – dichiara Giorgio Zampetti, direttore nazionale Legambiente – torniamo a richiamare l’attenzione sull’emergenza climatica, ormai inarrestabile, che compromette lo stato di salute di tutto il nostro arco alpino. Incendi, siccità, ondate di calore, eventi estremi sempre più frequenti, temperature record: non c’è più tempo per le nostre montagne, che ci lanciano un SOS forte e chiaro. Con la terza edizione di Carovana dei ghiacciai vogliamo tornare a fornire dati ed elementi concreti per chiedere al governo italiano di spingere l’acceleratore per arrivare a emissioni di gas a effetto serra nette pari a zero nel 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi (COP 21), e di dotarsi di un piano di adattamento al clima per tutelare i territori e le comunità. A partire dalle aree più colpite, come le Alpi”.