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GHG-Europe: un team di esperti studia i gas serra

GHG-Europe: un team di esperti studia i gas serra(Rinnovabili.it) – Sempre nuovi studi confermano che l’attività antropica è alla base della produzione del rilascio di un enorme quantitativo di gas ad effetto serra. Sta affrontando nuovamente il problema un team di specialisti provenienti da 15 paesi che hanno come scopo principale la comprensione del problema e la diffusione dei dati e delle informazioni reperite per la lotta all’innalzamento della temperatura globale.

Il progetto, che ha preso il nome di GHG-Europe (‘Greenhouse Gas Management in European Land Use Systems’) sta lavorando al fine di aumentare la comprensione dei problemi ambientali e delle criticità ad essi legate per arrivare ad adottare e stabilire nuove politiche per l’utilizzo del suolo che incrementino la produzione agricola e la stabilità forestale. Grazie al finanziamento europeo del valore di 6,6 milioni di euro Annette Freibauer del Thünen Institute of Climate-Smart Agriculture in Germania sta guidando il progetto che comprende un consorzio di 41 partner. La squadra cercherà quindi di quantificare l’annuale a decennale variabilità di tutti i tre principali gas serra – anidride carbonica, metano e protossido di azoto – negli ecosistemi terrestri in Europa in modo da capire dove sia meglio agire per migliorare la situazione.

Il progetto, il cui termine è previsto per la fine dell’estate, sta raccogliendo i dati registrati da circa 40 stazioni di rilevamento di gas serra distribuite in tutte le regioni climatiche europee integrandoli anche con precedenti rilevazioni.

“I risultati del progetto forniranno nuove consapevolezze sia quantitative che qualitative e una base migliore per il processo decisionale nei negoziati internazionali di politica climatica” ha dichiarato Freibauer specificando che GHG-Europe fornirà la base scientifica per capire al meglio gli effetti dell’aumento e della diminuzione della concentrazione dei gas e la loro influenza sugli equilibri del pianeta, questione alla base dei negoziati internazionali sul clima per il regime post-Kyoto. “In questo modo potremo quantificare il contributo possibile dell’agricoltura e delle foreste per la mitigazione dei GHG” ha concluso.

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