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In Germania crescono le emissioni più nemiche del clima

In Germania crescono le emissioni più nemiche del clima

 

(Rinnovabili.it) – In Germania non è tutto oro quel che luccica. Sebbene il governo sappia vendere molto bene la sua lotta per la sostenibilità e la mitigazione dell’impatto antropico sul cambiamento del clima, non sfuggono a un più attento esame le ombre sul processo di transizione energetica del Paese. Ad esempio, le emissioni di esafluoruro di zolfo (SF6), il più potente fra tutti i gas serra, nel 2014 sono aumentate del 13% rispetto al valore del 2013. Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, pubblicati oggi, tali emissioni sono cresciute di 104 tonnellate di CO2 equivalenti, attestandosi sulle 916 tonnellate totali. Un numero inferiore del 12% al tetto raggiunto nel 2012, ma pur sempre un’inversione di tendenza rispetto alle performance dell’anno successivo.

 

In Germania crescono le emissioni più nemiche del clima _Le 916 tonnellate non sono numeri da capogiro, ma il punto è un altro: l’esafluoruro di zolfo ha un potere climalterante circa 22.800 volte superiore a quello dell’anidride carbonica (CO2), valutato su un periodo di 100 anni. La produzione di questo gas serra si ha principalmente in alcuni processi industriali, quali la produzione di apparecchiature elettroniche come gli interruttori ad alta tensione e nella produzione di magnesio. C’è anche un’altra questione, non meno simbolicamente importante: l’esafluoruro di zolfo è con la CO2, l’inquinante più importante. Entrambi vengono chiamati anche “gas di Kyoto”, definiti così in riferimento al Patto sul clima siglato nel 1998 nella città giapponese.

 

Il ministro del’Ambiente tedesco, Barbara Hendricks, a marzo aveva diffuso la notizia che le emissioni di gas a serra, nel loro complesso, erano diminuite del 4,3 per cento nel Paese rispetto all’anno prima. Il totale era di 912 milioni di tonnellate nel 2014. Si tratta del livello più basso dal 1990. Inoltre, secondo il rapporto degli analisti di Agora Energiewende le rinnovabili avevano superato la lignite come maggior fonte di energia elettrica della Germania, in grado di soddisfare il 27.3% della domanda. Tutto bene, dunque? Non proprio, come dimostrano queste ultime statistiche.

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