Rabboni: “la riduzione di CO2 sarà praticata sul campo da un campione di aziende agricole che adotteranno le buone pratiche nel loro processo produttivo”
(Rinnovabili.it) – L’Emilia Romagna si candida a modello di best practies per riduzione delle emissioni climalteranti di origine agricola. A concretizzare l’impegno sarà Climate ChangER, progetto che riunisce sotto un unico obiettivo alcuni dei principali marchi dell’agroalimentare italiano e della grande distribuzione.
Barilla, Coop, Granarolo, Granterre, Centro Servizi Ortofrutticoli, Apoconerpo e Unipeg affiancheranno, infatti, l’amministrazione regionale nella messa a punto di tecniche di coltivazione e allevamento che sappiano rivelarsi meno impattanti dal punto di vista emissivo. Il tutto, ovviamente, senza abbassare le rese produttive e la qualità dei prodotti.
“Tale riduzione – ha spiegato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – non viene teorizzata o ipotizzata, ma sarà praticata sul campo da un campione di aziende agricole che adotteranno le buone pratiche nel loro processo produttivo. Queste buone pratiche saranno poi stabilizzate e diffuse attraverso i contratti di fornitura dei partner privati, il sostegno delle risorse del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e azioni di sensibilizzazione verso i consumatori”.
Nello specifico Climate ChangER metterà a punto nuovi disciplinari di produzione agricola e zootecnica, riducendo la riduzione dell’uso di fertilizzanti e fitofarmaci, una più razionale gestione delle risorse idriche, tecniche di lavorazione della terra più leggere, diverse modalità di gestione delle deiezioni, nuovi tipi di alimentazione degli animali. “Un passaggio importante – spiega la regione in una nota stampa – sarà dato dalla sperimentazione in azienda, ma l’obiettivo finale è introdurre in modo stabile i nuovi disciplinari nelle filiere produttive regionali, anche grazie alle risorse della nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, sostenendoli e valorizzandoli presso i consumatori”. L’applicazione delle nuove metodologie dovrà ridurre le emissioni di origine agricola dell’Emilia-Romagna di 200 mila tonnellate di CO2 equivalenti in tre anni, in coerenza con gli obiettivi europei della Strategia Europa 2020.