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Cambiamenti climatici: finalmente nominati dai G20

Durante l'incontro delle 20 superpotenze mondiali avvenuto a Riyad, si è discusso delle principali sfide economiche globali con un particolare occhio di riguardo all'impatto economico dei cambiamenti climatici.

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Credits: Steve Buissinne da Pixabay

Nonostante le resistenze USA, le superpotenze del G20 inseriscono i cambiamenti climatici nella loro comunicazione ufficiale.

 

(Rinnovabili.it) – Per la prima volta, i G20 hanno ufficialmente fatto riferimento ai cambiamenti climatici in un comunicato congiunto pubblicato al termine di un incontro avvenuto a Riyad (Arabia Saudita). I ministri delle finanze delle 20 superpotenze mondiali si sono incontrati nella capitale saudita per discutere delle principali sfide economiche globali. Nello specifico, il focus dell’incontro riguardava le preoccupazioni sull’impatto economico dei cambiamenti climatici, cresciuto negli ultimi anni insieme alle pressioni sulle imprese per accelerare il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio.

 

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Un rapporto pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede che il settore mondiale dei servizi finanziari possa rischiare di perdere fino a mille miliardi di dollari se non riesce a rispondere rapidamente ai cambiamenti climatici. Le catastrofi climatiche sono quindi state inserite in un elenco di rischi che potrebbero far deragliare nel corso del 2020 un’impresa considerata “altamente fragile”. Nello specifico, il rapporto ha stimato che un tipico disastro naturale legato al clima potrebbe ridurre la crescita di un paese di circa lo 0,4% annuo. “Non dovremmo nasconderci da quello che sta succedendo. La crisi climatica è alle porte, ha dichiarato il presidente del FMI Kristalina Georgieva durante una conferenza tenutasi a Riyad prima dei colloqui G20.

 

Tuttavia, nonostante il riferimento ai cambiamenti climatici e le raccomandazioni del FMI, gli Stati Uniti hanno posto il veto affinché nel comunicato congiunto si inserisse ufficialmente il clima in un elenco di rischi per la crescita globale, alla voce “rischio macroeconomico legato alla stabilità ambientale”. L’inserimento aveva ottenuto l’accordo di quasi tutti gli altri delegati del G20, ma il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin, ne ha minimizzato l’importanza, definendolo un riferimento “puramente fattuale”. “Non mi sono piegato alle pressioni degli europei”, ha detto Mnuchin ai giornalisti dopo il rilascio del comunicato.

 

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Nonostante questo, le fonti di Reuters hanno affermato che l’incontro ha comunque fatto emergere dei progressi verso un maggiore riconoscimento dei rischi economici causati dai cambiamenti climatici. Il ministro delle Finanze saudita, Mohammed al-Jadaan, ha dichiarato ai giornalisti che i cambiamenti climatici sono rimasti un tema molto importante nell’agenda della presidenza saudita del G20 e che ci sono state discussioni relative ai “rischi finanziari generali” legati alla questione. Una delle fonti del G20 ha affermato che per la prima volta un riferimento ai cambiamenti climatici è stato incluso in un comunicato finanziario del G20 durante la presidenza di Trump.

 

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L’incontro dei G20 si è quindi concluso con l’elaborazione di un compromesso, in cui è possibile leggere quanto segue: “mobilitare la finanza sostenibile e rafforzare l’inclusione finanziaria sono elementi importanti per la crescita e la stabilità globale. Il Financial Stability Board (FSB) sta esaminando le implicazioni della stabilità finanziaria dei cambiamenti climatici.