(Rinnovabili.it) – Un Artico libero dalle minacce crescenti che incombono sul suo delicato quanto prezioso ecosistema. Questo quanto chiede oggi la maggioranza degli italiani, e non solo. Secondo i risultati di un sondaggio commissionato da Greenpeace e condotto dalla società canadese RIWI in 30 Paesi, la sensibilità mondiale verso le difficili sfide che questo oceano sta affrontando non è affatto assopita. Anzi, tutto il contrario. Il futuro dell’Artico sta a cuore al 74 per cento degli intervistati che si mostra d’accordo a con il progetto di creare un’area protetta nelle acque internazionali che circondano il Polo Nord. Una sorta di santuario che tuteli gli animali e le altre forme di vita eliminando un volta per tutte le minacce portate da trivellazioni petrolifere e altre attività industriali pesanti.
Il tema coinvolge soprattutto gli italiani, dove il dato percentuale sale addirittura all’84 per cento. Si tratta della prima indagine dell’opinione pubblica in merito al progetto di Greenpeace di realizzare un santuario artico. L’area proposta si trova in acque internazionali che coprono il centro dell’Oceano Artico, 200 miglia nautiche al di là del confine della zona economica esclusiva (ZEE). “Oggi i nostri governanti ricevono un forte segnale: la volontà della gente di difendere l’Artico è sempre più forte e non può più essere ignorata”, afferma Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo di Greenpeace International. “I nostri leader ora hanno sia il mandato che la possibilità di agire per la salvezza del clima e la salvaguardia dell’Artico. Il mondo sta guardando e chiede di intervenire”. In contemporanea con la diffusione dei risultati di questo sondaggio, attivisti di Greenpeace oggi si stanno arrampicando sul tetto del mondo, dalla Grande Muraglia cinese ai grattacieli di Bangkok, fino ad arrivare al Monte Ruapehu in Nuova Zelanda, per lanciare con forza un messaggio in difesa dell’Artico.