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Fusione dei ghiacci: l’Antartide è già oltre il punto di non ritorno?

È possibile che la fusione dei ghiacci al Polo Sud abbia superato la soglia critica. Sarebbe il primo elemento del sistema climatico ad andare fuori controllo

Fusione dei ghiacci l'Antartide è già oltre il punto di non ritorno

 

(Rinnovabili.it) – Attenzione, perché la fusione dei ghiacci in Antartide potrebbe già aver superato il punto di non ritorno, innescando un collasso progressivo e irreversibile che nei prossimi secoli porterà il livello del mare ad alzarsi fino a 3 metri. La notizia inquietante viene da uno studio dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico, pubblicato oggi sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

I ricercatori spiegano che la calotta antartica sta perdendo massa ad un ritmo accelerato, giocando un ruolo sempre più importante in termini di livello dei mari globali. La zona del Mare di Amundsen, nell’Antartide occidentale, è molto probabilmente destabilizzata, o vicina alla soglia critica. Basterebbe che quest’area ridotta fosse irrecuperabile per dare avvio alla fusione inarrestabile di tutta l’Antartide occidentale. Recenti studi hanno indicato che questa zona del continente sta già perdendo stabilità, il che lo rende il primo elemento del sistema climatico in procinto di andare fuori controllo.

 

Fusione dei ghiacci l'Antartide è già oltre il punto di non ritorno 2

 

«Anche se  studi precedenti hanno esaminato la futura evoluzione a breve termine di questa regione – hanno precisato gli esperti – qui si fa un passo in avanti, simulando l’evoluzione a lungo termine di tutto il West Antarctic Ice Sheet. I nostri risultati mostrano che, se l’area del Mare di Amundsen è destabilizzata, l’intero strato di ghiaccio marino verrà scaricato in acqua, causando un aumento globale del livello del mare di circa 3 metri».

Lo studio ha dimostrato che bastano altri 60 anni, al tasso attuale di fusione, affinché lo strato di ghiaccio in Antartide occidentale passi un limite oltre il quale non sarà più evitabile la disintegrazione a lungo termine. Secondo gli autori, se lo strato ghiacciato nella zona fosse già oggi instabile – aspetto ancora da appurare – il punto di non ritorno potrebbe essere molto più prossimo, se non perfino già superato. Un fatto che richiede pesanti spese per l’adattamento globale e la protezione costiera.