(Rinnovabili.it) – Ancora una fuoriuscita di petrolio, ancora vicino a casa nostra, ancora nelle acque. Protagonista del nuovo disastro ambientale è Total, la stessa multinazionale transalpina finita al centro dello scandalo Tempa Rossa, che ha visto le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.
Ieri, a seguito di un errore umano durante operazioni di sbancamento lungo il corso del fiume Tragouët, si è rotta una condotta sotterranea che collega la raffineria Total di Donges a un deposito a Vern-sur-Seiche, piccolo Comune vicino a Rennes. Ad un operaio sono sfuggiti i controlli della scavatrice ed è accaduto il peggio. Un fiume di petrolio si è riversato nel Tragouët, che alimenta due laghi insieme al fiume Guignaud. I bacini coprono complessivamente una superficie di 17 mila metri quadri. Il primo, leggermente più piccolo, è stato completamente inquinato, mentre il lavoro di 60 vigili del fuoco con 30 veicoli ha limitato la compromissione del secondo, più distante.
La Prefettura della provincia francese della Loire-Atlantique quantifica la fuoriuscita in 550 mila litri di greggio, ben oltre le prime stime di Total, che parlavano di 380 mila litri. L’azienda ha dichiarato di aver tappato la falla e isolato il troncone per isolare il flusso.
Dieci abitazioni nel Paese di Sainte-Anne-sur-Brivet sono state evacuate e una ventina di persone hanno dovuto trovare una sistemazione provvisoria, ha detto la Prefettura. Si sta cercando di perimetrare la zona, mentre è stato fatto divieto a persone e animali nei dintorni di consumare acqua del rubinetto. Nel frattempo, è stata aperta un’inchiesta per inquinamento.
L’oleodotto incriminato è lungo 93 km, con un diametro di 320 mm. Viaggia sottoterra, ad 80 cm di profondità, attraversando 9 città della Loire-Atlantique e 16 dell’Ille-et-Vilaine.