Il tratto di pipeline da cui sono usciti 200mila litri di petrolio non aveva mai subito un'ispezione in 49 anni di esercizio e fino al 2014 non aveva neppure la licenza
(Rinnovabili.it) – Era stato costruito senza alcuna licenza nel 1968 e, da allora, nessuna autorità pubblica aveva mai fatto un solo controllo di sicurezza. Il tratto di pipeline dove si è verificata la fuoriuscita di petrolio di almeno 200mila litri, nella provincia canadese del Saskatchewan, torna al centro delle polemiche nonostante le autorità assicurino che il danno è stato individuato e tutte le operazioni di contenimento e pulizia sono in fase avanzata. Sarebbero infatti stati recuperati 180mila litri di greggio e portate via 450 tonnellate di terreno contaminato.
A causare la fuoriuscita di petrolio sarebbe stato un piccolo foro all’altezza di una saldatura tra due segmenti dell’oleodotto. Il tratto in questione, lungo circa 2 chilometri, è gestito da Tundra Energy Marketing. Curiosamente, si tratta proprio dell’azienda che, appena le autorità sono state avvertite della perdita, si è “offerta” di sanare il danno anche se non era ancora chiaro – almeno ufficialmente – dove fosse localizzato il leak e quindi di chi fosse la responsabilità, visto che nell’area sono presenti molte condotte gestite da aziende diverse.
La questione della responsabilità non tocca solo l’azienda, ma si allarga anche alle autorità pubbliche e alle leggi che regolano le pipeline in una regione, come il Saskatchewan, dove gli oleodotti sono una vera e propria ragnatela e le fuoriuscite registrate dal 1990 a oggi sono più di 18mila. Il segmento in questione risale al 1968 e, secondo le leggi di allora, per i tratti inferiori ai 15 chilometri non era necessaria alcuna licenza. Una licenza è arrivata, retroattivamente, solo nel 2014 per iniziativa dell’allora proprietario, la Enbridge Income Fund Holdings.
Ciò nonostante, nei registri provinciali non si trova traccia anche solo di una singola ispezione nei 49 anni di esercizio della pipeline. Fino a tre anni fa, in teoria i controlli spettavano alle compagnie private che l’avevano in gestione. Ma nessuno può assicurare che siano mai stati fatti davvero. Quello che è certo è che da quando è stata concessa la licenza, le autorità non hanno mai ispezionato quel tratto. Ancora più preoccupante è il fatto che i sistemi di allerta, che si dovrebbero attivare immediatamente in caso di una fuoriuscita, sono rimasti silenziosi. Le autorità non hanno dato nessuna spiegazione in merito.