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Fukushima, Tepco: probabili detriti di combustibile nucleare nel rettore 3

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Primi risultati per i robot sonda della Tepco?

(Rinnovabili.it) – La ricerca del combustibile nucleare nel rettore n.3 di Fukushima potrebbe aver ottenuto il primo risultato concreto. La Tepco (Tokyo Electric Power Co.), società che gestisce l’impianto, ha fatto sapere di aver fotografato questa settimana dei ghiaccioli neri appesi al fondo del reattore, che con molta probabilità dovrebbero essere parte del materiale nucleare fuso. Un rilevamento essenziale, se confermato, perché permetterebbe di organizzare il futuro tentativo di recupero.” Crediamo che il combustibile nel contenitore a pressione si sia fuso e abbia causato il cedimento delle strutture sistemate nella parte superiore della struttura”, ha detto il portavoce della Tepco, Takahiro Kimoto.

 

La situazione di Fukushima Dai-ichi, tuttavia, è ancora critica. Dall’incidente del 2011 -quando il potente terremoto e conseguente maremoto del Tōhoku portò al blocco dei sistemi di raffreddamento dei reattori- a oggi, la Tepco continua a lavorare su due fronti. Da un lato c’è la realizzazione della parete di ghiaccio che consentirà di isolare l’impianto nucleare ed evitare ulteriori contaminazioni: la società ha presentato proprio in questi giorni, la domanda per il perfezionamento completamento della barriera all’Autorità di regolamentazione del nucleare, con l’obiettivo di ultimare il versante a ridosso della montagna.

 

Dall’altro c’è una continua attività di ricerca per scoprire lo stato effettivo in cui versa il materiale radioattivo da rimuovere nei vessel danneggiati. Non è chiaro, infatti se il combustibile, una volta ri-solidificato, si sia integrato con il cemento del fondo dei reattori o sia fuoriuscito completamente dalle unità. Le operazioni vanno avanti molto lentamente. I livelli di radiazione presenti mettono velocemente fuori uso i robot acquatici calati nei recipienti pressurizzati.  A gennaio l’azienda ha scoperto possibili residui di materiale nucleare al di sotto del reattore n. 2. Ma la situazione più critica appare quella del n.3, dove si stima ci siano ancora 566 barre di combustibile da rimuovere.

 

In realtà la Tepco ha tentato di sondare per la prima volta il vessel n.3 attraverso i suoi robot sommergibili solo lo scorso mercoledì. Le attività andranno avanti almeno sino a sabato, tuttavia i risultati devono ancora essere analizzati prima di poter essere certi del ritrovamento.

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