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Fukushima, per il Governo il villaggio Iitate è di nuovo abitabile

Tokyo si appresta a ritirare l’ordine di evacuazione per il villaggio che si trova a nord ovest della centrale di Fukushima. Ma Greenpeace avverte: i livelli di esposizione annuali sono troppo alti

Fukushima, per il Governo il villaggio Iitate è di nuovo abitabile

 

(Rinnovabili.it) – Hanno abbandonato le loro case nel 2011, dopo l’incidente di Fukushima, e da quasi un anno non ottengono più le compensazioni economiche previste dallo Stato: non è facile a vita per dei giapponesi evacuati dai siti contaminati dal disastro nucleare. E per i 6.000 abitati di Iitate, villaggio a circa 40 km dai reattori distrutti, potrebbe esserlo ancora meno.

 

Secondo quanto denuncia oggi Greenpeace, il governo sarebbe pronto a ritirare l’ordine di evacuazione per la cittadina il prossimo 31 marzo: questo significa riconoscere alla zona nuovamente la condizione di abitabilità e iniziare già da luglio 2017 i lavori di preparazione per il ricollocamento.

Nel giugno dello scorso anno, erano state completate le operazioni di decontaminazione nelle aree immediatamente attorno alle case, ai campi agricoli e in strisce di 20 metri lungo le strade pubbliche, riducendo il livello medio di radiazioni nell’aria a 0,7 µSv/h. Ad oggi però manca ancora qualsiasi valutazione delle dosi di esposizione attese nel corso della vita per i cittadini che torneranno a Iitate.

 

Fukushima, per il Governo il villaggio Iitate è di nuovo abitabile

 

Le indagini di Greenpeace a Iitate

Greenpeace ha cercato di rispondere a questa mancanza di informazioni, inviando un team di radioprotezione nell’area. Greenpeace ha effettuato analisi in quest’area sin dalla fine del marzo 2011, quando ha chiesto per prima la sua evacuazione. Dall’ultima campagna di misure condotta nel mese di novembre 2016, risulta che la media ponderata per l’esposizione a radiazioni nelle abitazioni oggetto dell’indagine indica chiaramente un rischio elevato per i cittadini. L’intervallo misurato per le dosi è stato tra 39 mSv e 183 mSv per un periodo di vita di 70 anni. Questo non include la dose di esposizione alle radiazioni naturali attesi nel corso della vita, né include le dosi interne ed esterne ricevute nei giorni, settimane e – nel caso di Iitate che non fu immediatamente evacuata – parecchi mesi dopo l’incidente nucleare del marzo 2011.

 

“I valori di radioattività sono relativamente elevati, sia all’interno che all’esterno delle case, e mostrano che esiste ancora un rischio radiologico inaccettabile: i cittadini che torneranno a Iitate saranno esposti al rischio equivalente a quello di una radiografia del torace a settimana. Questo non è normale o accettabile”, afferma Ai Kashiwagi della campagna Energia di Greenpeace Giappone.

 

L’associazione chiede al governo giapponese di assicurare un completo sostegno economico ai cittadini interessati dall’ordine di evacuazione, in modo che questi non siano costretti a tornare a Iitate per ragioni economiche: “Il governo Abe deve predisporre le misure per ridurre al minimo assoluto l’esposizione a radiazioni, e garantire il sostegno per permettere ai cittadini di decidere se tornare nelle loro case o trasferirsi altrove”.

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