(Rinnovabili.it) – In Friuli Venezia Giulia la gestione sostenibile del patrimonio forestale sta dando buoni frutti. E’ proprio il caso di dirlo visto che oltre all’aumento del prezzo di vendita del legname un terzo del prodotto certificato Pefc riesce a rimanere all’interno del territorio, dove viene lavorato nelle aziende locali azionando così un circuito vantaggioso per l’ambiente e per l’economia.
Investire in un progetto sostenibile sta quindi dando numerosi vantaggi ad una regione che in Italia è seconda dopo il Trentino Alto Adige per superficie forestale certificata.
Il legname che viene prelevato dai boschi friulani per il 37% rimane all’interno del territorio, addirittura il 35,5% è rimasto nella provincia di Udine, di questa percentuale il il 49% acquistato dalle segherie e il 46% dai commercianti.
Al momento la superficie certificata Pefc in Friuli Venezia Giulia è pari a 81mila ettari contro i 560.000 ettari certificati del Trentino Alto Adige, dove è certificato l’80% dei boschi presenti.
“Il nostro impegno per una filiera bosco-legno tutta friulana e italiana è confermato dai numeri” ha dichiarato Ermes De Crignis, presidente di Legno Servizi. “Nel 2013, infatti, il 100% dei clienti dei lotti boschivi che abbiamo commercializzato, operavano nel Triveneto, nessuno in Austria. Quest’anno, la massa di legname lavorata è stata inferiore a quella del 2012, ma la domanda di materia prima forestale è ancora alta. Sarebbe assai importante, perciò, che i proprietari boschivi pubblici (i Comuni in particolare), decidessero di mettere in vendita i lotti a loro disposizione anche per valorizzare al meglio una risorsa certificata PEFC, tanto importante per il territorio e le comunità locali” ha concluso.